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Nella prestigiosa cornice del 32mo Salone Internazionale del Libro di Torino sono stati annunciati i nomi dei cinque finalisti del Premio Biella Letteratura e Industria XVIII edizione. Cinque romanzi che concorreranno per un premio del valore di 5mila euro, che sarà consegnato durante la cerimonia conclusiva, in programma il 16 novembre 2019 presso l’Auditorium di Città Studi di Biella. In quell’occasione saranno consegnati anche il premio Giuria dei Lettori, il Premio Confindustria Piemonte, il Premio Concorso per le Scuole “Cuore, testa, mani”, il premio Lions Bugella Civitas per la migliore recensione. Storie di riscatto e di marchi d’eccellenza, il lavoro come ascensore sociale, il coraggio dell’ingegno, il declino della working class e la fabbrica come unico punto di riferimento esistenziale. Sono questi i temi che emergono sullo sfondo dei cinque romanzi che si contenderanno il XVIII Premio Biella Letteratura e Industria
Rossana Balduzzi Gastini, con “Giuseppe Borsalino. L’uomo che conquistò il mondo con un cappello” (Sperling & Kupfer), porta il lettore a compiere un viaggio intenso e coinvolgente nella vita di un uomo straordinario, eppure non abbastanza celebrato.
Giorgio Falco, con “Ipotesi di una sconfitta” (Einaudi) racconta, a partire dalla storia del padre, l’epopea novecentesca del lavoro come elevazione sociale, e il graduale disfacimento di questi anni attraverso le proprie esperienze professionali, le più diverse, come un lento apprendistato per diventare scrittore.
Maurizio Gazzarri, con “I ragazzi che scalarono il futuro” (Edizioni ETS) descrive una storia unica di innovazione tecnologica, scientifica e culturale, e anche di amicizia. La costruzione dei primi computer progettati e realizzati in Italia, a Pisa nel 1954, grazie anche alla voglia di futuro di un’intera generazione.
Alberto Prunetti, con “108 metri. The new working class hero” (Laterza) si addentra nel mondo dei “cervelli in fuga” descrivendo una realtà d’Oltremanica per nulla cool, Lavori precari, risse, calcio, birra, sopravvivenza pura. Un’epica stracciona scritta dai piani bassi della vita.
Eugenio Raspi, con Inox (Baldini + Castoldi) dà voce alla fabbrica, l’”Acciaieria”, rendendola protagonista assoluta di questo romanzo, causa ed effetto insieme delle sorti di un’intera comunità, nessuno escluso.
Le opere finaliste di questa 18ma edizione del Premio propongono in un linguaggio fluido ed essenziale un significativo ventaglio di situazioni legate al mondo del lavoro affrontando temi della più incalzante attualità nell’impegno di interpretare i meccanismi e le nuove leggi del sistema produttivo ed evidenziare il cambiamento culturale ed antropologico che percorre il nostro Paese. Pier Francesco Gasparetto.
La Giuria, presieduta da Pier Francesco Gasparetto, e composta Claudio Bermond, Paolo Bricco, Paola Borgna, Loredana Lipperini, Giuseppe Lupo, Marco Neiretti, Sergio Pent, e Alberto Sinigaglia, ha assegnato inoltre un Premio Speciale a:
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Silvino Gonzato, che con “Lievito madre. Storia della fabbrica salvata dagli operai” (Neri Pozza) racconta la tenacia degli operai della Melegatti nel tenere in vita quel “prodigioso impasto” e quindi la fabbrica e il posto di lavoro, permettendo anche di continuare la tradizione di uno dei dolci natalizi più noti e apprezzati al mondo.
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Il Premio Biella Letteratura e Industria, presieduto da Paolo Piana, rappresenta un unicum in Italia perché ricerca e premia opere che uniscono l’indagine sul mondo industriale all’istanza letteraria, e che si pongono specificamente l’obiettivo di raccontare modelli di trasformazione della società italiana con riferimento generale alla realtà socioeconomica e alla cultura dell’impegno, del rischio di impresa, dei valori come l’imprenditorialità.
Un premio per raccontare i rapporti tra la letteratura e l’industria, sulla scia del Menabò di Vittorini e Calvino. Il Premio è destinato a un’opera di autore italiano o straniero in traduzione italiana, e ad anni alterni premia opere di Narrativa o Saggistica.
L’iniziativa rientra nella Settimana della Cultura di Impresa, manifestazione nazionale promossa da Confindustria.
Partnership & Sponsor
Il “Premio Biella Letteratura e Industria” è promosso e finanziato da Città Studi Biella, uno dei poli di cultura industriale più importanti d’Italia, con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella in partnership con l’Unione Industriale Biellese ed è realizzato in collaborazione con il Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale Biellese, l’Associazione l’Uomo e l’Arte, l’ATL di Biella, Confindustria Piemonte, il Biella Jazz Club, Teatrando, l’Accademia Perosi e la Società Dante Alighieri. Dal 2016 il Premio ha come partner i Rotary Club del Biellese, che ogni anno, a turno, realizzano un’iniziativa collegata al Premio. Quest’anno sarà impegnato il Rotary Club di Valle Mosso. Quest’anno è iniziata la collaborazione con il Lions Bugella Civitas di Biella per un concorso sulla miglior recensione su uno dei cinque volumi finalisti. Il Premio è sponsorizzato dalla società Lauretana, acque minerali, dalla società di servizi Yukon, dalla società di comunicazione multimediale OrangePix e dal lanificio Vitale Barberis Canonico.
Città Studi Biella è uno dei poli di cultura industriale più importanti d’Italia ed è sede Universitaria. Comprende anche un’Agenzia per la Formazione Professionale, Centro Congressi, una Biblioteca Specialistica, e un’area di Servizi, Ricerca e di Consulenza alle Imprese.
Organizza e finanzia il Premio Biella Letteratura e Industria, aggregando istituzioni, associazioni culturali di categoria e sponsor, con l’obiettivo di promuovere, divulgare e fare conoscere la cultura industriale Storia del Premio
Sono ormai diciotto gli anni da raccontare, affollati di nomi, date, eventi, cifre, ma è già a partire dal 1990 che si fa strada l’intento di raccontare e fare conoscere, anche al di fuori dei luoghi e delle istituzioni tipicamente legate al mondo dell’industria, i valori culturali connessi allo sviluppo economico di un Paese. Il “Premio Biella Letteratura Industria” negli anni è diventato così il punto di congiunzione, e di riferimento per scrittori e studiosi dell’economia e dell’industria, per raccontare, descrivere ed analizzare i cambiamenti sociali legati alle trasformazioni economiche. Il Premio Strega Giuseppe Pontiggia, con la conferenza ”Scrivere come progetto e come sorpresa”, Raffaele Crovi, per parlare di “Realtà industriale e letteratura”, e Paolo Volponi con il tema “Il romanzo e la civiltà delle macchine”, sono stati tra i primi autori a raccogliere l’invito del Premio a raccontare l’Industria attraverso la Letteratura. E l’albo dei vincitori delle passate edizioni conferma il successo di questo progetto culturale: Giorgio Bocca, Il secolo sbagliato, Mondadori (2001);
Giorgio Soavi, Adriano Olivetti: una sorpresa italiana, Rizzoli (2002); Ermanno Rea, La Dismissione, Rizzoli (2003); Alessandro Zaccuri, Milano, la città di nessuno, L’ancora del Mediterraneo (2004); Raffaele Nigro, Malvarosa, Rizzoli (2005); Aldo Gianolio, Teste quadre, Aliberti (2007); Giorgio Boatti, Bolidi. Quando gli italiani incontrarono le prime automobili, Mondadori (2008); Goffredo Buccini, La fabbrica delle donne, Mondadori (2009); Antonio Calabrò, Orgoglio industriale, Mondadori (2010); Edoardo Nesi, Storia della mia gente, Bompiani (2011); Imma Forino, Uffici, Einaudi (2012); Paolo Barbaro, L’ingegnere, una vita, Marsilio (2013); Sandro Gerbi, Giovanni Enriques. Dall’Olivetti alla Zanichelli, Hoepli (2014); Alessandro Perissinotto, Coordinate d’Oriente, Piemme (2015); Paolo Bricco, L’Olivetti dell’ingegnere. 1978-1996, Il Mulino (2016); Romolo Bugaro, Effetto domino, Einaudi (2017); Marco Revelli, Non ti riconosco. Viaggio eretico nell’Italia che cambia, Einaudi (2018). |
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