giovedì, 25 Aprile 2024

Sociologo, economista, filosofo, politologo… Spazia, con cognizione di causa, sugli argomenti più attuali. Si impone con le sue analisi, sempre molto lucide e coerenti. L’obiettivo non è quello di raggiungere facili consensi ma rimanere libero, poter affermare le proprie idee – avendo anche il coraggio di cambiarle. “Imperfetto”,il suo nuovo lavoro discografico, a cinque anni dall’uscita del doppio cd “NuovoContrordineMondiale” (portato in tour per oltre 250 date e disco d’oro), è probabilmente l’album più bello e intenso di Giuseppe Povia. È racchiusa la sua essenza, è condensata la sua vena artistica – poco meno di vent’anni in cui ha avuto la coerenza di non farsi mai imbrigliare dalle ideologie.

“Imperfetto” ha ritmi trascinanti, testi orecchiabili e tanta energia, tutta quella profusa nella realizzazione di un cd home production, intitolato così perché prodotto in cantina ma del quale, ascolto dopo ascolto, tutto si può dire fuorché sia, appunto, imperfetto.

Dodici i brani contenuti: “Torneremo Italia” – non una canzone populista ma un brano d’amore per l’Italia, che fotografa la Penisola degli anni Ottanta e Novanta quando il Bel Paese, nonostante tanti difetti, funzionava bene sul piano produttivo e sociale –, canzoni di denuncia e protesta come “Fanc… il debito” o “Tutto cambierà” (qui ci sono pensieri come scioglilingua, slogan rivoluzionari che prendono spunto da un esame attento della realtà contemporanea), canzoni d’amore come “Brutto sogno” (un brano che sembra una filastrocca e ha una base che ricorda Ivan Graziani), “Io non so cos’è l’amore”, “Dito medio”, “Immigrazia”, “Cameriere”, “2011”, “Buon Natale per l’eternità”, “Italia ciao” e “Come Dio”.

Con molta probabilità “Torneremo Italia” sarà il titolo nel nuovo tour nelle piazze italiane, in continuità con lo strepitoso “Divertimentour” del 2019: una festa, un tour allegro nel quale con momenti di riflessione ha permesso al pubblico, per due ore, di estraniarsi dai problemi e immergersi in un’atmosfera unica. Un altro tour targato Italia Eventi srl di Montalbano Jonico che, con uno staff eccellente guidato da Ugo Valicenti e Giuseppe Passarella, porterà Povia (situazione Covid permettendo) nelle maggiori piazze italiane insieme alla band composta da Anna Magno (violino, voce), Carlo Di Gilio (chitarre), Nunzio Laviero (basso, sax) Antonio Laviero (piano), Graziano Pennetta (batteria).

“Imperfetto” è nato nel lockdown ed è stato elaborato in piena pandemia. Se tu non avessi avuto la forza di reagire con la creatività, con le tue analisi spassionate della situazione sociale, economica e politica dell’Italia, ci sarebbe stato il rischio che abbandonassi la musica?

«Abbandonare la musica mai. Avevo due scelte: o andare in letargo o darmi da fare e allora mi è venuta l’idea di fare un disco tutto da solo in cantina studiando il software Logic Pro X. La musica che mi ha salvato ancora una volta.»

Qual è la prima sensazione che ti viene in mente ripensando ai mesi che hai passato in cantina per lavorare su “Imperfetto”?

«Calma, silenzio, pace, riposo, concentrazione. Secondo me tutti abbiamo apprezzato il primo lockdown che ci ha tenuti lontano da fretta e frenesia.»

Qual è il brano di “Imperfetto” che ti è più caro?

«”Torneremo Italia” che è dedicato a papà, mamma, alle mie sorelle e a quell’Italia anni ‘80/‘90, spensierata, più pratica, meno social e più sociale.»

“Torneremo l’Italia… che aveva il coraggio di dire “anche no” a noi figli e al mondo”: ma è una speranza o un’illusione?

«Tutte e due le cose. Penso che a volte se si vuole il progresso ci si deve anche guardare indietro. Il problema è che abbiamo una classe politica che pensa troppo ai selfie e al consenso e poco all’iniziativa e al coraggio. Se si governa con la paura, si infonde terrore.»

Qual è la tipologia di pubblico che vorresti ascoltasse “Imperfetto”?

«Tutti quelli che mi seguono, soprattutto negli ultimi anni, sono persone interessate o appassionate ai temi socio-politici e poi ci sono i curiosi. Apprezzo molto anche questi ultimi perché almeno mi danno la possibilità di farmi conoscere.»

Recentemente hai perso tuo padre al quale eri molto legato. Come ti piace ricordarlo?

«Un uomo buono, paziente, sempre ironico e calmo e poi era dell’Inter, praticamente un santo.»

Cosa rappresenta per te la famiglia?

«Progresso e continuazione, senza famiglia non ci sarebbe il mondo, strano vero?»

Il tuo esordio risale al 2003 con la vittoria dell’allora premio città di Recanati (attuale Musicultura). A distanza di 18 anni qual è il bilancio della tua esperienza artistica?

«Un buon bilancio, riesco ancora a vivere di musica e questo è importante.»

“I bambini fanno oh” ha sancito il tuo successo e in un certo senso la tua “condanna”. Cosa pensi oggi di questo brano?

«Lo canto in apertura di concerto e vedo la gente correre sotto il palco, poi lo canto alla fine per chiudere in emozione. Non è la mia condanna ma una benedizione.» 

Hai definito “agghiacciante” il discorso di Draghi dello scorso 17 febbraio, attaccandolo punto per punto. Tu, al suo posto, cosa avresti detto? 

«Avrei detto che l’Italia deve tornare padrona del sistema monetario e non schiava di banchieri e multinazionali che comandano a bacchetta i politici.» 

Hai più volte criticato la gestione della pandemia e, in parte, le tue idee sono riportate anche in alcuni brani di “Imperfetto”. Tu, concretamente, cosa avresti fatto se ti fossi trovato al posto di Conte nei mesi caldi del 2020? 

«Un helicopter money e cioè accreditare ai cittadini tutti i soldi e i guadagni che hanno perso e che perdono. Allora sì che uno se ne sta a casa se è obbligato dallo Stato. A proposito Draghi è un Conte 2 quindi non cambia nulla ed è noioso avere ragione credimi.»   

Qualche giorno fa in un post su Facebook hai affermato: “Non è il mondo NON che ci capisce, siamo noi che NON abbiamo il coraggio delle nostre idee”. Qual è, se c’è, un’idea che non hai avuto il coraggio di affermare?

«Ogni cosa che mi è venuta viene in mente l’ho detta o fatta. Se si hanno idee buone bisogna svilupparle anche andando contro tutto e tutti.»  

Non hai mai avuto timore di dire parecchi “no” che ti avrebbero dato sicuramente visibilità sui media né di prendere posizioni molto scomode che ti hanno precluso quella visibilità. Se potessi tornare indietro, ti comporteresti nello stesso modo? 

«Tornassi indietro cambierei tutto e alla stessa domanda ogni volta darei la stessa risposta. Insomma, se ti danno nuove vite a disposizione perché viverle uguali.»  

Sei una persona senza peli sulla lingua, dici sempre quello che pensi. C’è qualcosa in grado di imbarazzarti, un argomento che preferisci non affrontare? 

«Il sesso, ma solo perché poi mi vengono battute spinte e troppo volgari.»

Puoi anticipare qualcosa sui tuoi nuovi progetti?

«Mi godo questo disco imperfetto e spero un giorno promuoverlo in giro…»

Se potessi realizzarlo, qual è il tuo sogno per il 2021? 

«Un nuovo tour dal nome “Torneremo Italia”, o forse “Siamo italiani” o forse “Liberi”.» 

Intanto, è possibile ordinare “Imperfetto” scrivendo una mail a giuseppepovia@vodafone.it. Si riceverà una pen drive USB alta qualità con 12 brani formato wav 24 bit, le versioni mp3 e le basi musicali, contenuti speciali, videodedica personalizzata, video presentazione, testi, foto e copertina. Su richiesta c’è la possibilità di averlo via mail in alta qualità.

Rossella Montemurro

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