sabato, 20 Aprile 2024

Perla, una ragazzina bullizzata per il suo aspetto fisico che non rispecchia i canoni: ogni giorno di scuola è una tortura, lei è sola contro tutti, dal tragitto in autobus al tempo da trascorrere in classe ascolta solo battute volgari, appellativi sconci. E ancora post e video che in loop si rincorrono online e hanno lei come protagonista.

Un’adolescente bersaglio della perfidia dei coetanei è come se avesse le mani legate. Se reagisce corre il rischio di peggiorare la situazione, se non reagisce si autocondanna a vivere nell’inferno.

La mamma di Perla è morta per un tumore e lei vive con la nonna, anziana, a Poggio in Chianti.

La seconda classe al liceo tecnologico Margherita Hack di Firenze che frequenta è un incubo. Le arrivano, tutti i santi giorni, insulti irripetibili. La vergogna, l’impotenza e lo strazio che prova Perla li esorcizza mangiando, come se quel riempirsi in modo abnorme di cibo potesse ricompensarla dal dolore e dal disagio psicologico con cui ormai convive. Tutta la rabbia che non riesce a esternare la rivolge su di sé, in un circolo vizioso terribile. Le abbuffate e i sensi di colpa non fanno che aumentare il suo malessere.

Grassa, obesa ma studentessa modello è una vittima sacrificale. Un giorno la situazione pre­cipita, le offese sui social si moltiplicano, alcuni video diventano virali. E lei non può far niente per difendersi.

Posso cambiarti la vita (Vallecchi) di Divier Nelli affronta tematiche di stretta attualità – il cyberbullismo, la bulimia, le incognite della rete – con uno stile dirompente e, spesso, disturbante. Non ci sono filtri, niente è edulcorato: le offese, crudeli, a Perla è come se arrivassero al lettore per la loro violenza. E il lettore entra inevitabilmente in empatia con la ragazza.

Indifesa, esposta al pubblico ludibrio, profondamente sola: è in questo stato quando si accorge di un messaggio insistente di un contatto che si fa chiamare Matryoshka (“Viso rosso fuoco. Occhi allungati, cattivi, feroci, del tutto privi di ciglia e sopracciglia. Niente guanciotte che rendevano simpatiche e innocenti le altre matriosche che aveva visto. Ma la cosa più inquietante era la bocca. Un po’ aperta, da cui spuntavano due file di denti giallastri, fitti e acuminati. Triangolari come quelli di uno squalo”): “Posso cambiarti la vita”. Quattro parole innocenti. Dopo qualche titubanza Perla cede restando coinvolta in un meccanismo a orologeria troppo più grande di lei, che la trascinerà in un perverso scambio di favori dallo scopo ignoto e le trasformerà per sempre la vita.

Non c’è niente di scontato in questo romanzo capace di scardinare qualsiasi certezza: una lettura travolgente con un epilogo pronto a lasciarci senza parole.

Divier Nelli (Viareggio, 1974) vive a Firenze. Scrittore, editor, consulente editoriale e insegnante di narrazione, ha diretto i Gialli Rusconi. Ha esordito nel 2002 col romanzo La contessa, cui sono seguiti Falso binario, Il lungo inganno (scritto a quattro mani con Leonardo Gori), Amore dispari e Coma. Decine di suoi racconti sono apparsi su importanti riviste e antologie, tra cui Drugs (Guanda), di cui è stato anche curatore. Nel 2017 per Guanda è uscito Il giorno degli orchi.

Rossella Montemurro

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