venerdì, 19 Aprile 2024

 

 

“Diventare genitori non dovrebbe essere una lotta di potere nella quale il più forte vince e il più debole soccombe, ma un’occasione per creare regole e limiti in base ai valori della nostra famiglia, senza ferire la dignità di nessuno”. Lo scrive Alessandra Bortolotti, psicologa esperta del periodo perinatale – è l’autrice del volume E se poi prende il vizio? diventato un bestseller grazie al passaparola dei genitori – nel suo nuovo libro Poi la mamma torna. Gestire il distacco senza sensi di colpa (Mondadori). Leggere i volumi della nota psicologa equivale, per i genitori, a ritagliarsi un momento rigenerante per prendersi cura con consapevolezza dei propri figli.

Un ruolo da protagonista nel volume della Bortolotti lo ha l’educazione affettiva mai come in questi anni dai confini molto sfumati a causa della bulimia informativa che propone teorie tra loro contraddittorie eppure tutte valide.

Ad esempio, quante volte abbiamo ricevuto consigli sull’allattamento – “staccare il bambino appena compie un anno” oppure “allattarlo il più a lungo possibile” – sul modo di gestire il sonno del piccolo – “deve dormire subito nella sua culletta” oppure “il cosleeping ha solo benefici” – del tutto sbilanciati?

Poi la mamma torna ha l’obiettivo di rendere un momento delicato come quello del distacco il più dolce possibile soprattutto se ad affrontarlo sono una mamma e un bambino che hanno basato la relazione sul contatto.

“In questo libro – spiega la Bortolotti nell’introduzione – rifletteremo sull’aspetto transgenerazionale delle emozioni e sulla loro importanza, indipendentemente dalla loro natura e dall’età delle persone coinvolte. Insieme, vedremo come affrontare alcuni momenti difficili con cui ogni genitore prima o poi è chiamato a misurarsi. Le crisi di rabbia, i capricci, gli accessi di gelosia dei nostri figli spesso ci mettono a dura prova e non sappiamo come arginarli, interpretarli o gestirli. Inconsciamente ricorriamo a modelli che ci erano stati imposti o che la nostra cultura ritiene normali, senza chiederci se sia effettivamente ciò che dentro di noi sentiamo di voler fare e ritrovandoci, a volte, a ripetere proprio quelle parole che tanto odiavamo sentirci dire da piccoli. Cercheremo quindi di capire che cosa accade quando diventiamo genitori e come stabilire con i nostri bambini relazioni autentiche, basate sull’espressione dei sentimenti e dei bisogni di tutti”.

Il linguaggio della Bortolotti è molto chiaro, diretto, lo stile è ideale per veicolare messaggi importanti dettati dal buonsenso senza però tralasciare teorie psicologiche. Una lettura preziosa che invita a riflettere e, soprattutto a liberarsi di pregiudizi partendo da una base sicura, quella dell’esperienza di una delle più qualificate professioniste italiane: “Essere genitori – si legge – significa assumerci la responsabilità fisica ed emotiva dei nostri figli. Questo, a sua volta, significa fare il possibile per non reprimere né le loro né le nostre emozioni, ma sforzarci insieme di instaurare una relazione fatta di limiti chiari, condivisi, comunicati con rispetto e disponibilità al confronto come al conflitto. Molti in effetti sono convinti di dover evitare il conflitto, come se dovessero adeguarsi a un ideale di famiglia in cui non si litiga mai, in cui regnano solo la pace e l’armonia. Ma famiglie di quel tipo esistono solo nelle pubblicità, non nella vita reale (…)”.

Alessandra Bortolotti, mamma di due bambine, è coautrice de Il primo sguardo. Per

Mondadori ha pubblicato I cuccioli non dormono da soli. Si occupa da circa vent’anni di fisiologia della gravidanza, parto, allattamento, sonno infantile e accudimento dei bambini basato sul contatto. Conduce incontri dopo parto per genitori in Toscana. È membro del direttivo del MAMI (Movimento Allattamento Materno Italiano), peer counselor in allattamento secondo il modello OMS/UNICEF ed è formatrice freelance sui temi inerenti la genitorialità e la fisiologia del periodo perinatale.

Rossella Montemurro
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