martedì, 5 Novembre 2024

“Canti minuti che raccontano ciò che non si riesce a spiegare forse perché è troppo complesso e al contempo troppo semplice: un neonato nel suo primo mese di vita, quel poco che è tutto e che sconvolge l’esistenza di due persone. La poesia ha pinze speciali, sa prendere le cose minime per poi liberarle, farle volare per tutti. Quello che ho provato a far volare in queste strofe è quell’amore unico che si prova soltanto per chi ci segue sulla riga del tempo: è unico perché viene prima, persino prima che il bambino faccia la sua apparizione. Un figlio, questo solo mi sembra di poter dire con certezza, è l’unico essere umano che si è disposti ad amare – che si ama di un amore sconsiderato – prima ancora di averlo incontrato”.

Le poesie che Andrea Bajani dedica al figlio neonato sono come carezze, delicate e dolcissime. L’amore viene prima (Feltrinelli) è un piccolo gioiello, è il ritratto in versi di un padre innamorato del proprio bambino.

“Si può amare così tanto – ti chiedo / mentre dormi – un essere vivente / che non dice niente, che può solo / essere spostato per l’appartamento, / che vive sopra i mobili, quasi sempre / addormentato? Gesticoli nel sonno, /sorridi, trovi il tuo sogno divertente.”

Se in genere sono le mamme a perdersi nella contemplazione di un piccolo appena nato, l’intensità dei versi di Bajani infonde una luce nuova nello sguardo maschile. Pappa, nanna, bagnetto: in 48 poesie brevissime c’è tutta la meraviglia di un papà che le parole le sa usare divinamente, le cerca con cura descrivendo “accadimenti minimi”, cogliendo e dando forma ai primi gesti di vita e di cura, ai cambiamenti grandi e piccoli e a tutta la sconcertante sorpresa per un figlio che arriva.

Una madre sbalordita, un padre impacciato, un piccolo che diventa all’improvviso il protagonista indiscusso della loro vita e la musa ispiratrice di questa incantevole raccolta. Lui, che non pesa nemmeno tre chili, occupa uno spazio irrisorio, ma si allarga dovunque e si mangia tutte le parole.

“Da quando è nato nostro figlio mi è stato chiesto centinaia di volte che cosa provassi, come fosse il bambino, come mi sentissi a essere padre. Per quanto inebetito d’amore, non ho mai saputo rispondere. L’unica cosa che sono riuscito a fare, nel suo primo mese di vita, è stato aprire il quaderno e appuntare piccole poesie in cui registravo gli accadimenti minimi che, impilati, davano forma a quello sproposito che non riuscivo a dire altrimenti.”

Bajani non è nuovo a scrivere la vita che succede, a guardarsi dentro, a fare della quotidianità materia di racconto: in questo ha un talento innato e leggerlo è sempre un piacere.

Andrea Bajani (1975) ha pubblicato per Einaudi Cordiali saluti (2005 e 2008), Se consideri le colpe (2007 e 2016, Premio Super Mondello, Premio Brancati, Premio Recanati), Domani niente scuola (2008), Ogni promessa (2010 – Premio Bagutta, ET scrittori 2016), Presente (2012, con Michela Murgia, Paolo Nori e Giorgio Vasta), La vita non è in ordine alfabetico (2014 e 2015), Un bene al mondo (2016 e 2018) e i volumi di poesie Promemoria (2017) e Dimora naturale (2020). Per Feltrinelli nel 2021 ha pubblicato Il libro delle case. Collabora con diversi quotidiani e riviste. I suoi romanzi sono tradotti in molte lingue.

Rossella Montemurro

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