sabato, 20 Aprile 2024

Su Instagram è Camihawke e ha 1,2 milioni di follower. In libreria è Camilla Boniardi, 36mila copie in due settimane e un primo posto ormai fisso per settimane nella classifica dei libri più venduti.

Per tutto il resto dei miei sbagli (Mondadori), il romanzo d’esordio della Boniardi, è un vero e proprio caso editoriale: flash di vita di una 25enne narrati a trecentosessanta gradi e con un’ironia di fondo e una vena tragicomica non indifferenti, simili a quelle di tante di noi. L’autrice ha preso spunto da alcune vicende che ha realmente vissuto e, a cuore aperto e con leggerezza, ne ha parlato in questo suo primo romanzo. 

La quotidianità di Marta, la protagonista studentessa di Giurisprudenza, è accompagnata da un senso di inadeguatezza e di indecisione. Olivia, la sua amica, la spalleggia e la incoraggia mentre lei è sempre in un limbo dove tutto sembra complicato, comprese le decisioni più scontate. Anche l’amore risponde a questi canoni: ha accanto un ragazzo che puntualmente delude le sue aspettative – come può dimenticarsi del suo compleanno trascinandola invece a una serata tra amici? – e sembra essere concentrato solo sulle proprie esigenze. E, quel che è peggio, lei è incapace di far qualcosa per cambiare lui o per troncare il rapporto.

C’è tutta una generazione ai raggi X nel romanzo della Boniardi ma anche il ritratto di una 25enne titubante a voler buttarsi nella vita.

“Mi venne in mente mia mamma e tutte le volte in cui negli anni aveva provato a spingermi benevolmente tra le braccia delle difficoltà.

“Ci devi provare, amore mio” mi diceva. “Non puoi pensare che ci sarà sempre qualcuno al tuo fianco, in ogni cosa che farai. Buttati, non succede niente.”

È difficile spiegare quanto quel suo niente rappresentasse il mio tutto.

Quante volte avevo ordinato la cena in albergo per non andare al ristorante da sola, quanti film avevo rinunciato a vedere al cinema per fuggire gli sguardi indagatori, o quanti concerti io mi era persa, negli anni, per non stazionare in piedi senza qualcuno con cui riempire le attese.

Fatico a classificare questa paura, a spiegare bene di cosa si nutra.

Credo che il punto sia il giudizio del resto del mondo, temo che gli altri possano reputarmi triste, una persona sola, senza amici, oppure antipatica e scontrosa, qualcuno che si è meritato quell’abbandono.

Eppure quando sono io a incontrarle, le persone che fanno tutte queste cose da sole, le guardo e mi sembrano così affascinanti.”

Trovare il modo per ovviare a quelle che ormai ritiene siano delle sue mancanze, diventa per Marta quasi un’ossessione. La sua vita si trasforma in uno slancio sofferto, a tratti agonistico, verso la perfezione, una ricerca continua e a volte dolorosa di quell’immagine che gli altri hanno costruito su di lei, fatta di empatia, ironia, leggerezza e seduzione.

Il romanzo d’esordio della Boniardi, a metà tra Jane Austen e Sally Rooney, è sicuramento una piacevole scoperta.

L’autrice è nata a Monza il 21 giugno 1990. Dopo un percorso di studi classici e aver conseguito la laurea in Giurisprudenza decide di abbandonare i codici e intraprendere la strada dalla comunicazione. Conosciuta come Camihawke, è uno dei personaggi che ha saputo meglio coniugare la presenza sul web con quella degli altri media: la sua esperienza alterna la radio all’intrattenimento televisivo. È stata co-conduttrice del programma “Girl Solving” su Radio2; è tra le protagoniste di “Pink Different” su FoxLife; ha affiancato Carlo Cracco nel cooking show “Nella mia cucina” su Rai2. Nel 2019 Camihawke diventa Ambasciatrice AIRC, viene votata come Miglior Instagrammer ai Macchianera Internet Awards e partecipa come speaker a TedX Rimini.

Rossella Montemurro

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