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“Per tutti ci deve essere una risurrezione, cambiamento, speranza”: l’intervento del prof. Nicola Incampo sulla Pasqua

Riceviamo e pubblichiamo dal prof. Nicola Incampo, responsabile Regionale della Conferenza Episcopale di Basilicata per l’IRC e la Pastorale Scolastica:
“Con la deposizione di Gesù nella tomba sembra tutto finito e archiviato.
Sembra che abbiano vinto coloro che hanno deciso di ucciderlo.
Tutti l’hanno abbandonato, compreso i suoi amici.
Il mandato di esecuzione è stato portato a termine è stato portato a termine dai soldati.
Gesù è morto.
La pietra è stata sigillata, tutti gli spettatori tornano a casa.
Ma può finire così?
Possibile che Dio ci abbia illuso?
Possibile che Gesù non manterrà la sua promessa?
Infatti la luce torna a brillare, la vita torna a rifiorire, gli sguardi si incrociano ancora  e tutto è avvolto nella speranza.
La tomba diventa culla di vita nuova, risorta.
Con Dio tutto si rinnova, tutto trova un senso inedito, da conoscere, da esplorare.
Con Dio si va da un inizio ad un nuovo inizio, insomma si è sempre incomincianti.
L’amore di Dio è capace di riciclare tutto, anche l’impossibile.
Quante tombe sono ancora oggi sono scavate nelle rocce del nostro cuore ferito e graffiato.
Morso e lacerato dalla malattia, impoverito dalla mancanza di sussistenza.
Quanti volti tristi, quante mappe di sofferenza disegnate sul volto di tanti fratelli delusi, sconfitti, soli.
In tutte queste vite, in queste situazioni, Cristo deve risorgere, si debbono spalancare le porte e debbono essere spostati i sassi, ribaltate le pietre che ostruiscono i passaggi, rimossi i motivi che determinano tanta deturpazione.
Per tutti ci deve essere una risurrezione, cambiamento, speranza.
Cristo ha vinto la morte.
La forza della vittoria deve essere da noi distribuita a favore di che ne ha bisogno.
Molti credono d’essere naufragati nel mare della vita.
Occorre riaccendere i motori della rinascita.
Pasqua è anche questo: dignità progettuale e condivisione di presenza, vita nuova, fioritura primaverile e tepore di fraternità.
Dio è ricco di misericordia e per amore è stato capace di morire pur di salvare l’uomo al quale in ogni circostanza è capace di dare la salute e la salvezza”.
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