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“Per ogni parola perduta sorgeranno mille discorsi. Non sai che tutto quello che serve all’arte si saccheggia alla vita?”
Preparatevi a immergervi in un romanzo che arriva al cuore sia per una trama fitta e commovente sia per un’eleganza e una raffinatezza stilistica rare. Per ogni parola perduta (Mondadori) di Benedetta Cibrario è una lettura che coinvolge ed emoziona, descrivendo la forza e la complessità dei legami. Come quello che legava Sofia a Nicola (“Davamo l’impressione che la vita vissuta prima di incontrarci non avesse consistenza; non come per qualcuno privo di passato ma come per chi, al proprio passato, attribuisce una rilevanza vicina all’inessenziale”) e che ha lasciato nella donna un vuoto immenso, incolmabile, dopo la morte del marito. L’unico modo che lei ha di affrontare il dolore è ripiegarsi su sé stessa, sorda ai richiami di una vita che, nonostante tutto, va avanti.
“La gente considera il dolore un episodio acuto in attesa di normalizzazione, qualcosa che si acquieta fino a smussarsi e lascia detriti via via più piccoli, microscopici, polvere. Mi dicono tutti di avere fiducia nel tempo. Non fanno altro che usare quella parola, tempo, dai tempo al tempo, ci vuole tempo, vedrai che col tempo. Quello che vogliono dirti, in realtà, è che dimenticherai.”
Edmund, un suo amico – anche lui con un passato che gli ha ingiustamente strappato via uno degli affetti più cari – è appena riuscito ad aggiudicarsi all’asta una mongolfiera levatasi in volo a Chambéry nel 1784 e solo Sofia, restauratrice di tessuti, può mettere mano a quella seta fragile e preziosa: riprendere a lavorare, per lei, potrebbe essere un modo per reagire. Ma all’inizio non vuole saperne, persa nelle sue ruminazioni fin quando, sfinita dalle insistenze di Edward, accetta, prendendo a cuore la tela e approfondendo il volo in mongolfiera del giovanissimo Xavier de Maistre – futuro autore del Viaggio intorno alla mia camera – salito sulla navicella insieme all’amico Louis Brun.
Così, da Oxford a Chambery, Sofia per uno strano intreccio del destino riesce anche a riprendere il libro che stava concludendo Nicola, prima dell’incidente: uno studio sui russi immigrati in Italia fra la fine dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento. L’incontro con Pauline, erede appassionata di una celebre libreria antiquaria, l’immediato riconoscersi negli incredibili chiaroscuri del destino, sarà per Sofia salvifico.
“La vita è preziosa perché è luminosa, perché è oscura, perché è difficile, perché è breve, perché è lunga, perché è densa, perché è capricciosa, perché è solitaria, perché è caotica, perché è tua. Ma la fragilità non c’entra niente. La vita è vita. Nient’altro”.
Passato e presente, sogni e speranze disattese: in un intreccio serrato e pieno di pathos prende forma una storia indimenticabile.
Benedetta Cibrario è nata a Firenze nel 1962, da padre torinese e madre napoletana. Vive a Londra. Nel 2007 esordisce con il romanzo Rossovermiglio (Feltrinelli, premio Campiello 2008), tradotto e pubblicato in diversi paesi, tra cui Germania, Olanda, Portogallo, Grecia. Nel 2009 esce Sotto cieli noncuranti (Feltrinelli, premio Rapallo Carige 2010) e, successivamente, Lo Scurnuso (Feltrinelli, 2011). Per Mondadori ha pubblicato nel 2018 Il rumore del mondo (finalista al premio Strega 2019).
Rossella Montemurro