martedì, 23 Aprile 2024

Il presidente Bardi: “Ha vinto la politica delle cose concrete”

“È stata premiata la politica delle cose concrete. I cittadini sono stanchi di ascoltare parole, vogliono vedere i fatti, e quando li vedono premiano. La condivisione di programmi con il campo allargato può dare nuovi risultati, realizzando le iniziative e i processi...

Dalle parole degli uomini che hanno lavorato con lui, solo rispetto e ammirazione. Come sottolinea Nino Di Matteo, Comandante Alfa è “un personaggio burbero ma profondamente onesto e appassionato”. Lui ha avuto modo di conoscerlo bene, lo ha avuto accanto nella scorta dei militari del GIS affinché gli fosse garantita l’incolumità: “Ho imparato ad apprezzare quello che non appariva immediatamente dietro la dura scorza di soldato e professionista della sicurezza. Un carabiniere, un uomo profondamente motivato dal senso e desiderio di giustizia, dall’amore per il suo paese, dal rispetto sacro per le istituzioni e non per chi eventualmente le rappresenta indegnamente”. Proprio Di Matteo ha firmato la prefazione di Parola d’ordine: proteggere. La mia vita in difesa degli altri (Longanesi), il nuovo libro di Comandante Alfa che, non più in servizio, continua a sentire la necessità di raccontare, di condividere emozioni e sentimenti con i suoi lettori mettendo a disposizione esperienza e competenze, portando sempre nel cuore il GIS: un amore unico, assoluto e assolutizzante che lo porta ancora a parlare al presente.

Luogotenente dei Carabinieri, comandante Alfa ha 47 anni di carriera; per oltre trent’anni è stato protagonista delle missioni del GIS, successivamente istruttore del Reparto e, infine, dell’Ucis (Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale).

“Imparare a proteggere una persona non è facile. In conto bisogna mettere prima di tutto la possibilità di sacrificare la propria vita per salvare la sua. Chiunque sia impegnato in un servizio di protezione è infatti consapevole del rischio di ricevere la pallottola destinata alla personalità la cui sicurezza gli è stata affidata”.

Comandante Alfa rivela in questo libro le tecniche di protezione, gli addestramenti e i personaggi protetti, riesamina i casi del passato (come la morte di Aldo Moro e l’uccisione del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa), rievoca gli agguati evitati e le terribili sconfitte subite, come l’attentato di Nassiriya. E spiega tutte le difficoltà che si incontrano nel tentativo di scongiurare attacchi spesso imprevedibili senza che per questo venga meno quel giusto equilibrio tra le esigenze della sicurezza e quelle della quotidianità. Nel libro anche un excursus sulla recente recrudescenza del terrorismo. Tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila, l’Italia e il mondo intero scoprono una scioccante verità: il terrorismo esiste ancora, si è evoluto e, soprattutto, è più pericoloso che mai. Nel mirino ci sono personalità di spicco – politici, giornalisti, magistrati –, ma anche i semplici cittadini colpiti dagli attentati dei terroristi islamici, come quello alle Torri Gemelle. In Italia, le Nuove Brigate rosse uccidono a Bologna il professor Massimo d’Antona, consulente del Ministero del lavoro. E pochi anni dopo colpiscono ancora, freddando a colpi di pistola il professor Marco Biagi, eminente giuslavorista.

In primo piano l’istituzione dell’Ucis, l’Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale, specializzato nella tutela e nella protezione degli obiettivi sensibili non solo in patria, ma anche all’estero del quale Comandante Alfa viene nominato responsabile dell’addestramento dei militari provenienti dalla Marina, dall’Esercito e dall’Aeronautica che entreranno a far parte delle scorte per tutelare la vita dei possibili bersagli delle mafie e dei terroristi di qualunque colore.

Uno dei capitoli è dedicato all’ex premier Berlusconi, tanto affabile e premuroso con gli uomini della sicurezza quanto imprevedibile nelle situazioni di rischio: sempre pronto a non deludere le folle di ammiratori, creava inevitabilmente momenti difficili da gestire per gli operatori della scorta. Ancora, una carrellata di personaggi che da comandante Alfa sono stati protetti: la regina Rania di Giordania, Chirac, Blair, Sarkozy, Karzai.

Nei suoi libri è racchiuso il senso del suo ultimo incarico: “Impedire che la storia del Reparto, quella vera, vissuta realmente e non ricavata dai brogliacci e dalle veline di questo o quell’altro comando, il racconto di sacrifici fatto dagli uomini che ne hanno fatto e ne fanno parte non fossero dimenticati negli archivi o relegati nelle pieghe più profonde della memoria. E questa missione io ho cercato di assolverla con l’onestà e l’impegno con cui ho assolto il mio dovere di carabiniere per tutta la vita”.

Comandante Alfa è uno dei fondatori del GIS (Gruppo intervento speciale), reparto d’élite dell’Arma dei Carabinieri. Alle sue spalle ha un curriculum militare impressionante: Medaglia Mauriziana al Merito di dieci lustri di carriera militare; Medaglia Afghana Loya Jirga consegnata dal presidente Hamid Karzai per l’Operazione Corona; Croce Commemorativa per l’Attività di soccorso internazionale in Iraq; Croce Commemorativa per il Mantenimento della pace in Afghanistan; Croce d’Oro al Merito dell’Arma dei Carabinieri. Ha ricevuto elogi militari per le sue varie missioni, tra cui: Kabul (Afghanistan); Missione IFOR e Missione SFOR Mostar (Bosnia Erzegovina); Missione Antica Babilonia Nassiriya (Iraq); Missione NTM – I Baghdad (Iraq). Numerosi i suoi riconoscimenti istituzionali: Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana; Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia; Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana; Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana.
Per Longanesi sono usciti Cuore di rondine (2015) e Io vivo nell’ombra (2017), Missioni segrete e Dietro il mephisto che hanno avuto un grandissimo successo di pubblico.

Rossella Montemurro

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