giovedì, 28 Marzo 2024

Un totale di circa un
milione e mezzo di euro tra disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili
situati a Policoro e a Scanzano Jonico (Matera) – di proprietà di Gerardo
Schettino e dei suoi familiari, coinvolti in un’inchiesta della Direzione
distrettuale antimafia di Potenza che, nell’ottobre scorso, ha portato a
numerosi arresti – sono stati sequestrati oggi dalla sezione misure di
prevenzione del Tribunale di Potenza.

Schettino, che è un ex
carabiniere, è considerato “promotore e capo dell’omonima organizzazione
criminale di stampo mafioso operante a Scanzano Jonico e nell’intera fascia
jonico-metapontina”.

Secondo la Procura
distrettuale antimafia, la “pericolosità” del clan “conferma il radicamento in
Basilicata di gravi fenomeni di criminalità mafiosa”. Oggi la Guardia di
Finanza ha eseguito il sequestro di “undici proprietà immobiliari (fabbricati,
attività economiche e terreni), 23 rapporti bancari e postali e 12 tra
autovetture e motocicli”.

Al sequestro si è
arrivati attraverso “accertamenti patrimoniali” a carico di Schettino e dei
suoi familiari eseguiti dalle fiamme gialle.

Le indagini “hanno
evidenziato come, a fronte di redditi dichiarati di modesta entità (neppure
sufficienti a soddisfare in pieno le primarie esigenze), l’intero nucleo
familiari avesse accumulato beni e disponibilità sproporzionate ed
ingiustificabili”.

Secondo la Direzione
distrettuale antimafia “è stato vanificato lo scopo ultimo della stessa
attività criminosa svolta dal sodalizio criminale (quello di accumulare
ricchezze)”; inoltre, “è stata colpita la dimostrazione, l’ostentazione sul
territorio della forza e del potere dell’organizzazione mafiosa riaffermandosi
così, nei confronti di tutti, il rispetto del principio di legalità garantito
dallo Stato”.

 
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