martedì, 17 Settembre 2024

Matera, al via i festeggiamenti in onore di Sant’Eustachio

Al via oggi i festeggiamenti in onore di Sant’Eustachio, patrono di Matera. Questa sera, al termine della Celebrazione Eucaristica, nella Basilica Cattedrale avrà luogo il Rinnovo delle promesse matrimoniali per le coppie che nel 2024 ricorrono nel loro 10° e 60°...

“La vita è una morte a priori.”
“Implicita perfidia dei padri: mentre si dà la vita già si condanna a morte.”
“Nel corpo sono sparsi certi roghi, residui di un’origine del fuoco.”
Sono alcuni dei tentativi di incipit di un romanzo che Paride Bruno sta rileggendo sull’Intercity Palermo-Roma. A predominare sembra sia ora la morte ora un qualcosa di malinconico e nostalgico… sono tutti flash, pensieri, sensazioni, riflessioni, lampi di vita. 230 storie che iniziano ma si interrompono subito, lasciando una scia di interrogativi e curiosità. Tanti stili e generi diversi per una trama che fa fatica a svilupparsi e si ferma sempre al primo periodo o tutt’al più arriva a raggruppare considerazioni profonde per poi rimanere sospesa. Un po’ come la vita di Paride che proprio tra le righe di quegli incipit inizia a essere ripercorsa con la stessa lentezza del treno che si sovrappone a una profondità interiore scandagliata in quel viaggio. Quel treno Paride lo prendeva vent’anni prima e in quel treno, come accade spesso su un vagone, si carpiscono brandelli delle esistenze altrui – basta uno sguardo, un gesto, una parola. Così, tra la lettura di un incipit e qualche inevitabile scambio di parole con i passeggeri, Paride sembra riconciliarsi con se stesso.
È una figura complessa quella del protagonista di Ogni ricordo un fiore (Feltrinelli), opera prima poetica e raffinata di Luigi Lo Cascio. Con uno stile elegante prende forma una trama originale, non scontata, raccontata con un vigore intellettuale raro nella narrativa contemporanea. Lo Cascio scrittore è una bella rivelazione – secondo la critica ricalca modelli illustri, da Manganelli a Gadda, da Bufalino a Consolo, autori classici del nostro Novecento –  e Ogni ricordo un fiore è la conferma di una voce che, proprio nel suo romanzo d’esordio, non ha avuto paura di osare imponendo una ricercatezza stilistica che si fa apprezzare.
Luigi Lo Cascio è nato a Palermo il 20 ottobre 1967. Diplomatosi all’Accademia di Arte Drammatica Silvio D’Amico nel 1992, comincia subito una prolifica carriera teatrale, arrivando a vincere due volte il premio UBU come miglior attore protagonista con Nella tana di Kafka (da lui anche riscritto e diretto) e Il silenzio dei comunisti, diretto da Luca Ronconi. Nel 2000 Marco Tullio Giordana lo chiama per il ruolo di Peppino Impastato nel film I cento passi, con cui ottiene un David di Donatello. La sua carriera cinematografica prosegue con Luce dei miei occhi di Giuseppe Piccioni (Coppa Volpi alla 58° Mostra del Cinema di Venezia), La meglio gioventù, Buongiorno, notte e molti altri. Nel 2012 esordisce come regista con La città ideale alla 69° Mostra del Cinema di Venezia.

Rossella Montemurro
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