giovedì, 25 Aprile 2024


Regnano il disordine e l’anarchia – anche nei sentimenti – nel vivacissimo Nicotina (minimum fax, collana Sotterranei, traduzione di Anna Mioni) della californiana Nell Zink. Le prime cinquanta pagine trascinano il lettore nel calvario di Penny che, giovanissima, cerca di rendere di lenire il dolore del padre negli ultimi giorni della sua vita, combattendo contro la freddezza di medici e infermieri degli ospedali. Dopo la morte del genitore, un tipo sui generis – era un guaritore hippie di malati terminali – Penny eredita la sua casa d’infanzia che, nel lungo periodo in cui è rimasta in stato di abbandono, si è trasformata in una comune abitata da individui eccentrici che l’hanno ribattezzata Nicotina. E qui che il registro cambia e travolge: dalla sofferenza, dalla morte si passa alla vita senza regole, agli eventi bizzarri e agli incastri sentimentali che sono il leitmotiv di questo gruppo eterogeneo e fuori dagli schemi.
Non è un caso e Nicotina sia stata definita “un’opera illuminante su come trovare ordine nel caos, su come accettare le idiosincrasie delle persone più strampalate e far pace con la propria famiglia, biologica o meno, ristretta o allargata che sia. Un libro che a volte potrà turbare, ma che sicuramente saprà far sorridere”.
Nell Zink (1964) è nata nel sud della California e nella sua carriera si è occupata di costruzioni, farmaceutica e software. Dopo aver conseguito un dottorato all’Università di Tubinga, oggi vive vicino a Berlino, dove fa la traduttrice.
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