giovedì, 18 Aprile 2024

Abbandonare, essere abbandonati, abbandonarsi: è su queste sfumature che si sviluppa la trama, intensa e introspettiva, del nuovo romanzo di Chiara Gamberale, L’isola dell’abbandono (Feltrinelli).
Non c’è scampo per nessuno, dopo averlo letto. Perché le parole della Gamberale scalfiscono ed entrano dentro. Scuotono e commuovono ascoltando la protagonista, Occhi – così ama chiamarla Stefano -, una giovane donna vittima di pensieri troppo affollati (o troppo lucidi) che la rendono incapace di essere serena. Fino a quando accanto a lei c’è Stefano, un uomo dalle parole “bugiarde, crudeli, sconnesse, malate” – eppure ce n’era sempre una che un giorno si sarebbe schiusa in una rivelazione -, con quello spirto da crocerossina che solo le donne sanno avere, fa l’impossibile per stargli accanto, nonostante tutto. Nonostante quei picchi vertiginosi di entusiasmo ed esaltazione che in un lampo si trasformano in depressione, sconforto e, a volte rabbia; entrambi invischiati tra Mamma Ossessione e Papò Trauma, in un mucchio di analisi. Lei sa come calmare quell’uomo/figlio così instabile che però – per lei – è ossigeno, vita, amore. 
Una vacanza a Naxos cambia tutto: i demoni di Stefano tornano all’improvviso e con prepotenza. In quella maledetta vacanza di dieci anni prima, lei era stata abbandonata – sembra che l’espressione “piantare in asso” si debba a Teseo che, uscito dal labirinto grazie all’aiuto di Arianna, anziché riportarla con sé da Creta ad Atene, la lascia sull’isola di Naxos, in Naxos: in asso, appunto – senza un (apparente) motivo, senza una spiegazione. Era rimasta altri mesi, sentendosi “un po’ morta”, incapace di tornare alla quotidianità, illudendosi di essersi innamorata di nuovo ma sempre con quello spettro che non le dava tregua – il pensiero ossessivo della morte delle persone care. Incontra Di, un uomo capace di metterla a contatto con parti di sé che non conosceva e con la sfida più estrema per una persona come lei, quella di rinunciare alla fuga. La loro è una relazione magica, passionale, sicuramente meno folle e confusionaria di quella con Stefano. Ma una telefonata, quella che mai avrebbe voluto ascoltare, la riporta bruscamente alla realtà, dandole la scusa per fuggire.
Dopo dieci anni, per Occhi – un nuovo compagno che, ironia della sorte, è lo psichiatra che seguiva Stefano, e un figlio piccolo – è giunto il momento di affrontare i ricordi e fare ordine in un passato  scomposto dove non c’è mai stata traccia di felicità. Con la complicità di Emanuele, quel bambino che è riuscito a farla finalmente passare dall’io al noi, Occhi avrà il coraggio di guardarsi dentro e tornare indietro, ripercorrere le tappe di un amore travolgente e malato e giungere alla consapevolezza che “quando la vita irrompe, è sempre il contrario di quello che ci assomiglia…” perché qualcuno nasce, qualcuno muore, perché un amore comincia o finisce e “(…) chi lo sa se i ricordi sono nostri o se siamo noi nelle loro mani”.
Dialogando con il mito sull’abbandono più famoso della storia dell’umanità e con i fumetti per bambini con cui la protagonista interpreta la realtà, Chiara Gamberale ci mette a tu per tu con le nostre fatali trasformazioni, con il miracolo e la violenza della vita.
L’isola dell’abbandono, con il suo stile avvolgente e poetico,è un romanzo coraggioso sulla paura che abbiamo di perdere il filo, il controllo della nostra esistenza: mentre è proprio in quei momenti – quando ci abbandoniamo a quello che non avevamo previsto – che rischiamo di scoprire davvero chi siamo. “Se sapessimo di che cosa  abbiamo bisogno, non avremmo bisogno dell’amore.” Solo la scrittura – poetica e mozzafiato – della Gamberale avrebbe potuto dar vita a un romanzo così bello.
L’autrice è nata nel 1977 a Roma. Ha esordito nel 1999 con Una vita sottile (Marsilio, premio Opera prima Orient-Express, Un libro per l’estate e Librai di Padova), seguito da Color Lucciola (Marsilio 2001), Arrivano i pagliacci (Bompiani 2002), La zona cieca (Bompiani 2008, premio selezione Campiello), Le luci nelle case degli altri (Mondadori 2010), L’amore, quando c’era (Mondadori 2012), Quattro etti d’amore, grazie (Mondadori 2013), Per dieci minuti (Feltrinelli 2013). Altre sue opere sono: Avrò cura di te (Longanesi 2014) scritto con Massimo Gramellini, Adesso (Feltrinelli 2016), Qualcosa (Longanesi 2017).
È inoltre autrice e conduttrice di programmi televisivi e radiofonici come Quarto piano scala a destra su Rai Tre e Io, Chiara e L’Oscuro su Radio Due. Ha condotto anche il contenitore culturale Duende per l’emittente televisiva lombarda Seimilano. Collabora con «La Stampa» e «Vanity Fair» e ha un blog sul sito di «Io Donna» e del «Corriere della Sera».
Ha diretto a Roma il laboratorio di scrittura creativa “Il calamaio”.
I suoi romanzi sono tradotti in quattordici paesi e sono stati a lungo in vetta alle classifiche in Spagna e America latina.
Domenica 24 marzo alle 18 a Matera la Gamberale presenterà L’isola dell’abbandono in collaborazione con la libreria Mondadori da BurroSalato Crepes Et Galettes in via Rocco Scotellaro 7.
Rossella Montemurro
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