mercoledì, 24 Aprile 2024

Il presidente Bardi: “Ha vinto la politica delle cose concrete”

“È stata premiata la politica delle cose concrete. I cittadini sono stanchi di ascoltare parole, vogliono vedere i fatti, e quando li vedono premiano. La condivisione di programmi con il campo allargato può dare nuovi risultati, realizzando le iniziative e i processi...

 
Provateci voi a combattere ogni giorno con la “gestione” di una famiglia e quella di un lavoro undercover. Difficilissimo, soprattutto se siete una donna.
Ecco, Aba Abate è una donna normale. È sposata con Paolo, un pubblicitario aspirante scrittore, un uomo mite ma molto tra le nuvole. Hanno due figli adolescenti, Cristina e Francesco, una cagnolina, Killer e il loro ménage è uguale a quello di migliaia di famiglie – la sveglia, la scuola, il lavoro, le incombenze domestiche… – tranne che per un particolare: Aba Abate che, per tutti, è un’impiegata del Ministero degli Interni, in realtà è un’agente dei Servizi. Nome in codice Ice. Fredda come il ghiaccio, addestratissima, in grado di portare a termine missioni delicate. Capace di partire, dalla sera alla mattina, per arginare minacce terroristiche e tornare a casa come se niente fosse per occuparsi della casa e dei figli. Senza la possibilità di confidarsi, di chiedere consigli, mentre è lei una “spalla” per gli altri – come accade con Tiziana, la sua unica vera amica dai tempi della scuola.
Una donna normale(Longanesi) è il nuovo libro di Roberto Costantini: un romanzo avvincente, dal ritmo serrato che descrive alla perfezione una donna (mito) multitasking, con un’intelligenza spiccata e una forza d’animo immensa. È come se la vita di Aba fosse un Tetris, a maggior ragione se deve vedersela con una soffiata da brividi: in Italia sta arrivando via mare dalle coste libiche un terrorista pronto a farsi esplodere. Aba ha solo una settimana di tempo per scongiurare l’attacco e, per farlo, è costretta a intervenire in prima persona anche sul campo, in Libia e in Niger. Brancola nel buio, l’unico appiglio è il professor Johnny Jazir, un uomo mellifluo e senza scrupoli che poco per volta riesce a metterla in crisi. In poche ore, le due vite parallele di Aba iniziano a sfaldarsi: sia sul lavoro sia in famiglia tutto sembra sgretolarsi e non andare per il verso giusto. Anche gli affetti, sui quali aveva sempre puntato, si incrinano di fronte agli inevitabili problemi.
La trama, originale, si snoda lungo tre differenti voci: quella di Aba, quando è in famiglia; la terza persona se la donna è al lavoro e la prima persona, di nuovo, per i suoi pensieri. I capitoli sono scanditi dai giorni della settimana, le atmosfere cambiano in modo repentino: la relativa tranquillità della casa si scontra con la tensione degli uffici dei Servizi. Bisogna dubitare di tutto e tutti, Aba è bravissima ad analizzare ogni sfumatura nelle espressioni di chi le sta di fronte – e anche il collega più affidabile può non rivelarsi tale. Ci sono ombre ovunque, insidie, tranelli. Ci sono momenti in cui bisogna decidere di fidarsi – non si ha altra scelta – anche se questo significa scendere a compromessi, andare in conflitto con i propri valori.
Costantini ha dato vita a una storia molto cinematografica con personaggi di spessore che sarebbe interessante incontrare ancora. Dopo il commissario Balistreri, Aba Abate ha tutte le carte in regola per continuare le sue missioni.
Roberto Costantini (Tripoli, 1952), ingegnere, Master in Management Science all’università di Stanford (California), è dirigente della Luiss Guido Carli di ­Roma dove insegna Negoziazione e Leadership. Consulente aziendale, ha lavorato per società italiane e internazionali. È autore di una serie di romanzi che hanno come protagonista il commissario Michele Balistreri, bestseller tradotti negli Stati Uniti e nei principali paesi europei. Con la Trilogia del male ha vinto il Premio speciale Giorgio Scerbanenco 2014 come «migliore opera noir degli anni 2000». Con La moglie perfetta è stato finalista al premio Bancarella 2016.
Rossella Montemurro
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