Semaforo verde per il nuovo studentato di Matera. Giovedì 5 dicembre, alle 10 presso il Campus universitario in via Lanera, ci sarà una conferenza stampa per presentare il progetto e contestualmente saranno consegnati i lavori. Come sede, il Dipartimento...
Su proposta dell’assessore alla Salute, Politiche per la Persona e Pnrr, Cosimo Latronico, la Giunta regionale ha approvato lo schema di accordo tra la Regione Basilicata e la Regione Puglia, per la compensazione della mobilità sanitaria interregionale.
“Per la prima volta in Basilicata – dice l’assessore Latronico – abbiamo sottoscritto un accordo per la regolamentazione della migrazione di coloro che scelgono di avvalersi di determinate prestazioni sanitarie, presso strutture site al di fuori dell’area territoriale regionale. L’accordo, in vigore dal 1°gennaio 2025 fino al 31 dicembre 2026, si riferisce alle prestazioni del 2024 e del 2025 e permetterà di governare i flussi di pazienti in entrata e in uscita, focalizzando l’attenzione sull’analisi di specifiche carenze di offerta e di bisogni non soddisfatti, allo scopo di migliorare la risposta del Ssr.
L’intesa – aggiunge l’assessore – ha l’obiettivo di evitare fenomeni distorsivi indotti da differenze tariffarie e da differenti gradi di applicazione delle indicazioni di appropriatezza definite a livello nazionale, vuole favorire la collaborazione interregionale e si prefigge di individuare meccanismi di controllo, attraverso la definizione di tetti di attività condivisi funzionali al governo complessivo della domanda. Dall’analisi dei dati- conclude l’assessore- è stato possibile distinguere le componenti della mobilità che devono essere oggetto di attenzione da parte delle due regioni, al fine di pervenire ad una corretta programmazione dell’offerta sanitaria, parametrata in relazione ai bisogni di salute dei propri residenti. Il supporto reciproco con la Regione Puglia, sarà fondamentale nella costruzione di target per il monitoraggio dei flussi, per la valutazione dell’adeguatezza delle prestazioni o dell’eventuale inopportunità di ricorrere alla mobilità da parte dei propri residenti”.