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Riceviamo e pubblichiamo dal prof. Nicola Incampo, responsabile regionale per l’IRC e la Pastorale Scolastica della Conferenza Episcopale di Basilicata:
“Misericordia e giustizia sono due dimensioni di un’unica realtà.
E’ un binomio però che sempre più spesso appare inconciliabile, soprattutto di fronte a delitti efferati o davanti a crimini del terrorismo.
Eppure, misericordia e giustizia possono camminare insieme ….
E’ bello ricordare quello che papa Francesco dice a tal proposito: “La sacra Scrittura ci presenta Dio come misericordia infinita, ma anche come giustizia perfetta”.
A questo punto però si pone un problema: come conciliare la misericordia con le esigenze della giustizia? A prima, vista sembrerebbero due realtà che si contraddicono, ma non è così, perché è proprio la misericordia di Dio che porta al compimento della vera giustizia.
Di fronte al binomio “misericordia e giustizia” occorre riconoscere che non sempre è facile far coincidere l’esigenza di giustizia con l’animo misericordioso.
L’istinto di Caino infatti, presente in ogni uomo, porta ad avere un animo aggressivo e violento, pronto a vendicarsi ogni volta che la persona o il contesto in cui vive riceve un’offesa.
Di fronte a tal natura, la fede cristiana educa alla misericordia, modificando positivamente le disposizioni dell’animo umano.
La misericordia, quando è condivisa ed espressa da più persone, può e deve manifestarsi anche sul piano sociale.
Bisogna evitare il rischio di favorire il giustizialismo di quanti, noncuranti della misericordia, si preoccupano solamente dei propri interessi, spesso ideologici, calpestando i diritti inviolabili delle persone.
Questo significa che dobbiamo evitare che la giustizia degeneri in vendetta, in sopruso o in discriminazione arbitraria verso i più deboli.
Ecco perché quando misericordia e giustizia camminano insieme sono una garanzia contro il rischio soggettivo di abusi e, nello stesso tempo, garantiscono la salvaguardia dei diritti e dei doveri di ciascuno verso se stesso e verso gli altri.
Per agire con misericordia e giustizia non si può guardare ai vari fatti in modo distaccato freddo e moralistico; occorre contestualizzare le varie situazioni e individuare le diverse responsabilità di coloro che le hanno prodotte.
Occorre saper discernere con saggezza e magnanimità.
E’ necessario creare un clima di misericordia che favorisca la comprensione e il perdono.
Una sintesi perfetta tra misericordia e giustizia non può certo appartenere all’uomo, solo Dio ne è capace.
Il cristiano è chiamato ad avvicinarsi a questa meta, secondo una carità capace di contaminare positivamente anche i costumi sociali.
Ecco perché la vera giustizia è Cristo Gesù: la carità vivente.
La vera misericordia e giustizia cui fare riferimento è quella di Cristo crocifisso che, senza alcuna esitazione al ladrone pentito ha annunciato: “Oggi sarai con me in Paradiso””.