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Michele Villetti e la musica che nasce dai boschi

Michele Villetti batterista, percussionista, compositore,
libero pensatore. Il suo album
interamente autoprodotto “The Genius, Back To Earth” dedicato alla
sua esperienza di vita condivisa con quattro volpi selvatiche nell’estate del
2015, uscito negli store web il 15 dicembre
e in edicola su Jazzit magazine nel mese di gennaio 2019, è stato per quasi
tre settimane nella categoria best seller di Amazon
Vlletti ha studiato con Bobby
Durham, Francisco Mela, Roberto Gatto, Ettore Fioravanti, Karl Potter, Ray
Mantilla, Danilo Rea, Kenny Barron, Paolo Damiani e molti altri. Vanta
collaborazioni internazionali con importanti musicisti del panorama jazz, pop,
world e progressive. Polistrumentista di natura, la sua musica prende totale
ispirazione dai boschi e dagli animali che li abitano (è riconosciuto come
“fox man” per la sua attitudine ad istaurare legami con animali
selvatici, in particolare le volpi): Da questa attitudine nasce il
“MASILEYO SOUND”, una ricerca sonora con delle caratteristiche ben
definite, che ha come obiettivo il carpire la bellezza dell’esistenza. Nel
2014, dopo tour e collaborazioni varie, ha pubblicato il suo primo disco da
solista “MASILEYO, soundtracks for a real life”, nel quale ha suonato
quasi tutti gli strumenti e grazie al quale  è rimasto per oltre un anno
nella classifica dei best sellers di Itunes (catgoria world music), ricevendo
il plauso della critica (tra i tanti, va ricordato il grande maestro Ennio
Morricone, il quale lo ha definito un “eccellente lavoro”).
Ideatore del movimento
intellettuale “repubblica delle arti” (divenuto poi “the art
republic foundation studio”) Villetti porta avanti la propria
ideologia estetica, contraria alle tipologie di mercato dell’industria
culturale, favorendo la libertà d’espressione.
“La natura , da
sempre fa parte della mia vita, è la prima missione alla quale mi sono
dedicato. Credo sia impossibile non essere connessi con essa. Fin da piccolo e
dove possibile, mi sono prodigato nella sua difesa, salvaguardando animali e
terre. La mia Tuscia è la principale fonte di ispirazione nei miei lavori
musicali.
Sovente mi reco nei
boschi, cammino fino all’entroterra e mi siedo, ascoltando quello che ho
intorno, senza fare altro; a volte rimango fermo nello stesso punto per ore ad
attendere, in silenzio, finché non arriva l’ispirazione.
Molte persone credono che
l’energia si possa trasmettere solo attraverso la corrente elettrica, magari da
un alimentatore all’ultimo smartphone in commercio, ma non è assolutamente
cosi. Fin da piccolo, grazie ai miei genitori, ho imparato ad andare oltre,
cercando di focalizzare l’attenzione nel cercare proprio lo scambio energetico
verso gli esseri viventi e la natura. Grazie a questa attitudine sono riuscito
ad instaurare rapporti di amicizia anche con animali selvatici, come ad
esempio, nell’ultimo caso, quattro volpi selvatiche, le quali mi hanno
arricchito spiritualmente come non mai. In tutto questo c’é tantissima magia è
vero, ma non c’é nulla di impossibile od irraggiungibile: ognuno di noi è
pronto ed ha la facoltà di connettersi, solo che con il nostro allontanamento
dall’essenziale ecco che queste doti si atrofizzano.
E’ così che nasce la mia
musica, dai boschi e dalle vallate, dalle volpi e dalle poiane e la mia
missione è quella di utilizzare i suoni come mezzo per sensibilizzare le
persone ad un ritorno verso la natura, unica ed autentica patria per ogni
specie della terra”.
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