venerdì, 19 Aprile 2024

E’ entrata nel vivo la
fase di coinvolgimento dell’intera città per preparare la giornata inaugurale
dell’anno da Capitale europea della cultura in programma il 19 gennaio del
2019. Ad oggi sono già stati circa 600 i cittadini che hanno partecipato ai
laboratori promossi dalla Fondazione Matera-Basilicata2019 per realizzare,
nell’ambito del progetto “Lumen” del dossier di candidatura, 15 grandi
puntatori luminosi nello stile degli indicatori delle mappe digitali che
andranno a segnalare i cinque itinerari di Matera2019, uno per ogni tema, e gli
ingressi della città.
La luce protagonista
anche nel progetto Socialight che vedrà il coinvolgimento di tutti i quartieri
della città per realizzare le “baglight”, le borse luminose con tracolla in
pelle. Al lavoro saranno chiamati circa 6 mila cittadini per realizzare, in una
ventina di laboratori “accesi” nei rioni, circa 3 mila borse luminose.
Lo stato di avanzamento
del programma Lumen e Socialight è stato illustrato ieri nel corso di un
incontro pubblico svoltosi non a caso nell’auditorium dell’Ospedale Madonna
delle Grazie.
Infatti, i laboratori
saranno organizzati anche e soprattutto in quei luoghi spesso tenuti al buio o
isolati dal resto della società. Come appunto l’ospedale troppo spesso inteso
come luogo della sofferenza e non come luogo della guarigione.  Come ha spiegato
ieri il commissario dell’Asm, Giuseppe Montagano: “Io ho origini napoletane e
per me la luce ha un forte valore simbolico. Ecco perché ho accolto molto
positivamente la proposta della Fondazione di organizzare i laboratori anche in
ospedale, spesso erroneamente visto come un luogo dove non si fa comunità.
Inoltre i laboratori verranno organizzati anche a Tinchi nella struttura di
detenzione per persone che hanno disturbi del comportamento. Anche qui vogliamo
portare un po’ di luce”.
La serata, presentata da
Massimiliano E. Burgi della Fondazione Matera Basilicata 2019, uno degli
animatori del progetto,  è stata introdotta dal direttore generale della
Fondazione, Paolo Verri: “I cittadini sono stati protagonisti in fase di
candidatura e vogliamo che lo siano anche oggi, per tutto il 2019 e anche dopo.
Le luci hanno un forte valore simbolico e saranno al centro della giornata
inaugurale”.
Luci ispirate a quelle
della ricca tradizione di luminarie che si allestiscono durante la festa della
Bruna. Ecco perché ieri è intervenuto anche il presidente dell’associazione
Maria SS. Della Bruna, Domenico Andrisani, portando in visione alcune immagini
della festa del 1903, quando il 2 luglio era circondato da lumini a olio e
stoppini di pece. Lo ha spiegato bene la light designer, Giovanna Bellini, che
ha creato le forme dei disegni luminosi. A partire dalle borse luminose: “Un
oggetto capace di dialogare sia con le luci della tradizione sia con la
contemporaneità”. Giovanna Bellini, su mandato della Fondazione, ha svolto
anche il ruolo di supervisore per la scelta delle luminarie di Natale allestite
dal Comune di Matera.
Un ruolo fondamentale
all’interno del progetto lo stanno svolgendo anche le scuole. Ieri sera sono
intervenuti la dirigente dell’Istituto tecnico commerciale e per geometri
Loperfido – Olivetti, Carmelina Gallipoli, e lo studente dell’Istituto
professionale maschile “L. Da Vinci”, Bellisario Papapietro.
A spiegare i contenuti e
la filosofia del progetto è stata Rossella Tarantino, manager Sviluppo e Relazioni
della Fondazione Matera Basilicata 2019, che fin dalle origini della
candidatura si è occupata anche del coinvolgimento dei cittadini. In
particolare ha spiegato quanto importante sia stato il lavoro della comunità
per guadagnare il titolo di Capitale europea della cultura. Nel corso
dell’incontro ha reso noto che saranno venti i luoghi dove saranno stati
attivati i laboratori. “Abbiamo coinvolto tutti i rioni della città, da La
Martella a Piccianello, da Agna a San Pardo proprio per consentire una
partecipazione diffusa. Stiamo organizzando nel mese di gennaio laboratori
anche nel resto della Basilicata perché Matera2019 resta sempre un progetto che
riguarda tutta la regione”.
Lumen/Socialight vede il
sostegno di due partner importanti come Calia Italia ed Enel.
In una nota, Enel spiega:
“L’impegno del gruppo Enel nell’organizzare e sostenere iniziative per lo
sviluppo della cultura artistica nel nostro Paese, si conferma anche a Matera,
che si prepara all’anno da Capitale Europea della Cultura. Enel ha sempre
prestato grande attenzione alla promozione dell’arte nelle sue varie
declinazioni come è previsto per quelle iniziative che fanno sì che la luce
diventi un elemento per “vestire” la città e i suoi monumenti”.
All’incontro è
intervenuto inoltre Saverio Calia, della omonima azienda: “Calia Italia,
azienda fondata nel 1965 a Matera da Liborio Vincenzo Calia e da sempre
operante nella città dei Sassi, ha sempre avuto con il suo territorio un
rapporto osmotico. Allo sviluppo economico ha sempre associato quello culturale
per garantire uno sviluppo del territorio socialmente ed economicamente
sostenibile. Sin dall’inizio ha sostenuto Matera nel suo iter di candidatura a
Capitale europea della cultura e ancor di più oggi la sostiene in quanto
l’obiettivo è stato raggiunto. Calia Italia affascinata dal progetto Lumen
Socialight ne ha sostenuto la fattibilità puntando sul riutilizzo degli scarti
di pelle coinvolgendo nella realizzazione della tracolla della lampada l’area
progettazione e i collaboratori delle aree cucito e taglio pelli nel perfetto
spirito del dossier di Matera capitale europea della cultura”.
Per iscriversi ai
laboratori è obbligatoria la prenotazione tramite compilazione di un apposito
form disponibile sul sito di Matera 2019 www.matera-basilicata2019.it
, nella sezione dedicata al progetto Lumen/Social Light (http://bit.ly/lumensocialight).
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