venerdì, 29 Marzo 2024

Matera, “Utilizzare strutture della Curia per i contagiati non ospedalizzati”. L’ipotesi di alcuni consiglieri comunali

Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata a Prefetto, Sindaco e Arcivescovo dai Consiglieri Comunali Nunzia Antezza, Rocco Buccico, Marco D’Andrea, Daniele Fragasso, Paolo Manicone, Giualino Paterino, Antonio Sansone, Vito Sasso, Augusto Toto, Biagio Vizziello:

Con l’ultimo bollettino regionale, che segna altri nuovi 8 contagi nella nostra città, crediamo non sia più il caso di attendere. Siamo ormai a 55 casi.

Gli ultimi contagi, come dichiarato da lei signor Sindaco, sarebbero riconducibili allo stesso nucleo familiare. Questa cosa non è più accettabile se è vero che la maggior parte dei contagi si è consumato tra le mura domestiche. Crediamo non servano più ‘attivazioni di isolamenti contumaciali’ per arginare l’epidemia. Il cittadino contagiato, suo malgrado, se continua a vivere all’interno della sua abitazione, pur attuando attenzioni non può eliminare il pericolo per gli altri componenti familiari. Il virus è silenzioso, invisibile e tranquillamente mobile all’interno di una stessa abitazione: servizi igienici, passaggio di cibo, biancheria.

Abbiamo sentito di sue dichiarazioni che enunciavano l’individuazione di una struttura ricettiva per il ricovero dei contagiati subordinato però a disposizioni della Regione.

Dovremmo anche non dimenticarci dei sanitari che quotidianamente hanno contatti con i malati di COVID-19 in ospedale e che potrebbero essere, a loro volta, veicolo di contagio al loro rientro a casa.

Crediamo non sia il caso di attendere oltremodo e di prendere decisioni autonome per la salvaguardia della salute dei cittadini, che crediamo siano a capo della sua responsabilità, e anticipare le azioni.

Perché non pensare di chiedere magari alla Curia Arcivescovile l’utilizzo di qualche loro struttura?

Ci verrebbe in mente, a titolo esemplificativo, la struttura del convitto di S. Anna o qualcosa di simile chiusa in questo momento. Come amministrazione dovremmo riconoscere le ‘spese vive’ e garantire la sua gestione da parte di personale specializzato. Mai soldi impiegati in questa maniera sarebbero più giustificati. Ha delle stanze e spazi grandi, nonché luoghi aperti ma riservati. Faccia un passaggio con il Vescovo che, siamo certi, avrà motivo di valutare se percorribile questa ipotesi e prenderla in considerazione. Questo è luogo ubicato in zona tranquilla e isolata, a 5 minuti dal vicino nostro ospedale in caso di emergenza. Uno spazio che potrebbe diventare, con le dovute similitudini, come i vecchi sanatori ai tempi della TBC, un luogo che garantirebbe un tranquillo ‘soggiorno’ per i contagiati e per i sanitari che quotidianamente lavorano per configgere questo virus. Sarebbe una scelta obbligata soprattutto se dovesse prolungarsi per mesi questa emergenza. Si potrebbe pensare che le nuove Unità Speciali anti-COVID19 siano localizzate in quel luogo come sede operativa. In questa maniera sarebbe altamente facilitato il loro compito che, eviterebbe loro di girare per le abitazioni dei contagiati con perdite di tempo e risorse preziose, avendo tutti i pazienti nello stesso sito per il monitoraggio giornaliero e magari un’ambulanza in caso di bisogno. Solo così saremo sicuri di arginare e circoscrivere il contagio. Voleva dai suoi consiglieri suggerimenti e soluzioni in questo momento delicato. Crediamo di averlo fatto ancora una volta nelle nostre responsabilità di amministratori come già evidenziato in una nota precedente.

Signor Sindaco, non aspetti ancora, prenda decisioni non più rimandabili. Non aspetti gli eventi, dichiarando ipotesi, ma gli anticipi con decisioni da ‘primo cittadino’.

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