mercoledì, 24 Aprile 2024

Il presidente Bardi: “Ha vinto la politica delle cose concrete”

“È stata premiata la politica delle cose concrete. I cittadini sono stanchi di ascoltare parole, vogliono vedere i fatti, e quando li vedono premiano. La condivisione di programmi con il campo allargato può dare nuovi risultati, realizzando le iniziative e i processi...

Nell’ambito delle molteplici attività
previste per ricordare la Giornata della memoria l’Istituto Comprensivo Padre
Minozzi / Scuola Primaria Minozzi / Classi V Sezioni B e C, hanno realizzato Pietre
d’inciampo, piccoli mattoncini di argilla su cui sono incisi i dati della
“nostra” identità, prendendo così un impegno collettivo e personale
per il futuro: non dimenticare quanto si è appreso all’interno dei percorsi
formativi scolastici e trasmetterlo alle nuove generazioni. L’appuntamento è per domani alle 12,30 nel Museo di Palazzo Lanfranchi.

Le Pietre d’ inciampo saranno collocate, con la collaborazione del Polo Museale
della Basilicata, nel Chiostro del Museo di Palazzo Lanfranchi, affinché siano
di stimolo e riflessione per gli “abitanti temporanei” di Maerta –
Basilicata Capitale della Cultura 2019 e non solo.

Per i docenti e gli alunni dell’Istituto Comprensivo Padre Minozzi conservare
la memoria della SHOAH è fondamentale e non deve limitarsi ad essere una
ricorrenza da ricordare “solo” il 27 gennaio di ogni anno. Ricordare
significa innanzitutto promuovere una sensibilità che aiuti le nuove
generazioni ad accogliere ogni diversità, ad iniziare dalla propria. Siamo
tutti pienamente coscienti che è tra i banchi di scuola che si forma la
coscienza e la consapevolezza di ciascuno; la scuola è il luogo in cui ci si
confronta con un mondo fatto di diversità e di ricchezze culturali che occorre
saper riconoscere, accettare, integrare.
Carichi di questa responsabilità, avvertiamo tutti l’esigenza di far conoscere
non solo il periodo storico tra i più tragici che l’umanità abbia vissuto,
diventato paradigma di ogni violenza e sopraffazione, ma la scuola sente
l’urgenza di formare, negli alunni, una coscienza critica in grado di cogliere
e contrastare ogni violenza sui singoli e sulle popolazioni che, in modo
pervasivo, si giocano ancora oggi sullo scenario mondiale.
La scuola deve continuare la testimonianza di coloro che non ci sono più,
perché ”…Il portone della morte non si richiuda sulla memoria, ma si apra
davanti all’altare della coscienza e della conoscenza… lì, in quel punto, tra
le ceneri sparse tra le zolle, continuerà così a nascere una nuova vita…” Elisa
Springer [sopravvissuta ad Auschwitz]. Ricordare la Shoah, riflettere sulla
modalità di trasmissione della memoria individuale e sul valore che essa ha per
la memoria collettiva è la finalità educativa dell’intero mondo della scuola.

L’ingresso è libero.

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