giovedì, 25 Aprile 2024

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione del prof. Giovanni Caserta sulla’iniziativa Dreamland in programma a Matera domani, sabato 26 agosto:

“Inorridisco a leggere che, per tre ore, e per un vantato girotondo felliniano, il Comune spenderà 30.000 euro. Il girotondo felliniano, nell’originale, aveva un suo significato profondo, perché era una critica al vacuo spirituale e culturale dei nuovi tempi. Ma da noi? Proprio nei Sassi? Quanto poi alle giustificazioni dell’assessore Acito, circa la spesa e l’attribuzione della stessa, piuttosto contorte, non convincono nessuno, tranne coloro che ne fruiranno. Fate invece la prova a rivolgervi al Comune per l’acquisto di 10 copie di un libro appena pubblicato, costato qualche sacrificio all’autore e alla casa editrice locale: un libro che, nel bene e nel male, rimane a casa nostra e qualche pensiero o sentimento finisce sempre col suscitare. La risposta puntuale, secca e supponente, è: “Non ci sono soldi”. 30.000 euro possono servire ad acquistare 3.000 copie di 300 volumi (10 per ogni volume), da distribuire a scuole, associazioni, ospiti…). Sarebbero interessati 300 scrittori, ricercatori, giovani disoccupati e frustrati – anche questo – che trovano nella poesia una forma di autogratificazione. Che male c’è? Sicuramente e sempre, la città si arricchirebbe di contributi validi alla conoscenza della propria storia e della propria identità. Non c’è bisogno che dica che nessun libro è inutile e meno che mai dannoso.
Mi domando e vi domando che cosa di bello e di utile, invece, potrà lasciare una kermesse che presume di portare un incongruo Fellini nei nostri Sassi, dei quali non sembra che programmatori e artisti abbiano mai avuto conoscenza vera. Dei Sassi – pensate un po’ – essi vogliono “omaggiare” gli abitanti di avant’ieri e di ieri, “quelli che sono stati strappati via e non ci sono più potuti ritornare”. Veramente sono stati strappati via? E veramente volevano tornare? E chi glielo ha impedito? In un linguaggio scapigliato si parla di maschere, simboli, metafore, farfalle che si suicidano, giocolieri…. Insomma, “quant’è bella giovinezza, / che si fugge tuttavia! /Chi vuol esser lieto sia: / di doman non c’è certezza”..
Voglio invece farvi notare, caro Assessore Acito e caro Raffaello:
che è veramente sconfortante e triste farsi belli perché, in una spesa di 30.000 euro dati ad artisti e organizzatori, per lo più esterni, la pulizia della sporcizia che quelli procurano è affidata a 5 residenti volontari, paria – si direbbe – della situazione;
che esiste il problema, serio, della libreria Mondadori, di cui il Comune si scarica, richiamandosi alla legge del libero mercato (bella trovata!);
che esiste la biblioteca Sacco in attesa di sistemazione;
che il dott. Antonio Giampietro, da me accompagnato, offriva gratuitamente al Comune, senza avere risposta, un museo demoetnoantropologico, da lui accumulato, a sue spese, durante una vita;
che martedì si riunisce il Comitato “amici della biblioteca” con lo scopo di salvare la Biblioteca Provinciale da un sicuro svuotamento;
che esiste la secolare biblioteca del Liceo Classico, vecchia di 150 anni, abbandonata in un umido e polveroso lamione terremotato, in fase di lenta e inesauribile macerazione;
Insomma, vedete quante cose utili ci sono da fare, invece che una kermesse, che violenta la verità dei Sassi? E sono “cose” che, una volta realizzate, vivono nel presente, del passato, per il futuro, anzi per sempre. Vi domandate che cosa l’exibition in programma lascerà alle 3 di domenica mattina? Tutto sarà evaporato, compresi i 30.000 euro, che saranno finiti lontano da noi. Sarà stato un fuoco fatuo, tranne la sporcizia che i 5 volontari raccoglieranno.
 Caro Assessore Acito, caro Raffaello, nemici degli eventifici, c’è proprio bisogno di dire che la cultura è una cosa seria? Che non è chiasso, non è improvvisazione estemporanea, ma meditazione, pensiero, storia e verità? Vi meravigliate che Matera si avvia a diventare o sta diventando la capitale europea delle pizzerie. Siete in contraddizione. Movida e pizzerie, da sempre, vanno sempre insieme. Sono sorelle siamesi”.

Pubblicità

Pubblicità
Copy link
Powered by Social Snap