sabato, 20 Aprile 2024

Una tavola rotonda e una performance teatrale per ricordare una delle pagine più significative della storia di Matera, avvenuta il 29 dicembre 1514: l’uccisione del Conte Giancarlo Tramontano.

Giovedì 29 dicembre alle ore 19 nella sala conferenze della Fondazione Le Monacelle, il Circolo Culturale La Scaletta ha organizzato una serata per approfondire il significato di quella vicenda che ha segnato il passato della città e ne ha orientato il futuro. 

Paolo Conte e Cristina Acocella, docenti dell’Università di Basilicata, narreranno la Matera del Rinascimento mentre Donato Masciandaro, professore ordinario alla Bocconi di Milano, racconterà come le peculiarità economiche e civili della Matera del XXI secolo possano riflettere quel passato. 

La serata sarà  impreziosita da una performance della Compagnia MetaTeatro dal titolo “Via Riscatto, fu vera gloria?” con la regia di Emilio Andrisani e l’interpretazione di Emilia Fortunato, Carla Latorre, Monica Ambrosecchia, Emilio Andrisani.

A fare da straordinario scenario una maiolica del maestro ceramista Giuseppe Mitarotonda che con la sua arte è riuscito, nell’opera, a fissare l’importanza di quell’evento per la storia della città.

“Il 29 Dicembre 1514 – evidenzia Donato Masciandaro – i materani assassinavano il Conte Giancarlo Tramontano e smettevano di essere feudo. Matera diventava una città demaniale, con un’assemblea eletta di rappresentanti locali. Diventava Civita. Uno status poi perduto, ma che può essere stato una sorgente di virtù economiche e civili. L’inizio di un fiume carsico, che torna in superficie cinque secoli dopo: Matera, Capitale Europea della Cultura. Che legami possono esserci tra un lontano passato ed il presente? E’ quello che cercheremo di evidenziare”.                                                                                                                                                      

“A causa della sua tirannia – sottolinea Emilio Andrisani – il Conte Tramontano, sottomise e costrinse Matera, ad una pesante e dispotica autorità, imponendo ingenti tasse. Ciò gli procurò la fama di “Tiranno”. A questo seguì un complotto di cittadini materani, i quali fomentarono il popolo alla rivolta il 29 dicembre 1514 per il suo assassinio. È una performance teatrale dove i personaggi, sono sollecitati, dalla regia, ad entrare, in uno stato mistico e di trance, di radice culturale del luogo, in un ambiente carico di arbitraria autorità e superiorità, che induce il loro subconscio al di fuori di ogni controllo della ragione, dove la forma, diventa terapia per provocare la psiche a rendersi manifesta. I personaggi, consapevoli di essere sottoposti alla tirannia, reagiscono a questa privazione della propria libertà e si pongono in uno stato di … riscatto”.

“Il Circolo Culturale La Scaletta – spiega il presidente Paolo Emilio Stasi – chiude con questa iniziativa che riporta alle radici identitarie della città, un 2022 di grande lavoro e di altrettante soddisfazioni. I seminari di formazione politica di ‘Democrazia e Futuro’, il Piccolo Festival delle Arti, lo spettacolo ‘The Last Supper’ di Armondo Linus Acosta, il successo della rivista “I Quaderni”, e le battaglie sulla sanità e sulle infrastrutture al servizio del territorio: sono solo alcune delle attività che hanno caratterizzato quest’anno. Il 2023 sarà altrettanto intenso e ricco di iniziative, in linea con la storia del nostro sodalizio che da 63 anni si impegna a contribuire a costruire un futuro migliore per Matera e per la Basilicata”.

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