giovedì, 18 Aprile 2024

Ultimo irrinunciabile appuntamento della rassegna teatrale estiva organizzata e promossa dalla cooperativa sociale Easy Work in collaborazione con Ergo Sum Produzioni e con il supporto della Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio della Basilicata, nell’ambito del programma Le Città di Pietra – Matera Estate 2017.
Sabato 26 agosto alle 21, gli incantevoli Giardini di Sant’Agostino ospiteranno il debutto in Prima Nazionale di Domani a Memoria, brillante recital condotto dall’illustre ed amato personaggio della cultura e televisione italiana. Con il suo ben noto garbo, vestendo i panni del maestro-professore-poeta, Michele Mirabella entrerà in scena, pronto ad ingiungere con affetto e con il sorriso ironico del sapiente: “Domani a memoria!”, squadernando le grandi poesie della Letteratura Italiana studiate a scuola. La “recita” riprende, sì, i modi e le vaghezze della lezione scolastica, ma in una narrazione che lascia ampio spazio all’aneddotica, alla citazione storica e all’umorismo, grazie anche alle “incursioni” comiche e surreali dell’attrice e blogger Gioia Salvatori ed alle letture e passi di danza dell’attrice ballerina Eleonora Puglia .

Note a cura di Michele Mirabella
“Domani, a memoria” era la prescrizione da scrivere sul diario che gli insegnanti di un tempo raccomandavano agli alunni e, il più delle volte i maestri pretendevano dagli studenti che mandassero a mente le poesie declamate in classe.
“Mandare a mente”: imparare a memoria.
Memoria, un patrimonio collettivo, la memoria è storica, è iconica, la memoria è anche quella privata, quella di ognuno di noi, quella che lega un avvenimento ad un immagine, ad un istante, a persone o parole e a quelle poesie e a quei testi imparati appunto a memoria.
I maestri e i professori si ostinavano a ritenere che “mandare a memoria” fosse, a volte, indispensabile, piacevole, necessario, utile sempre. E non solo per stipare la memoria di nozioni, grammatica, narrazioni e regole, indispensabili alla vita a venire, ma, anche perché faceva bene.
Il maestro ammoniva che domani gli studenti avrebbero dovuto ricordare quanto studiato nell’oggi che riguardava gli innumerevoli ieri della storia, della scienza, della cultura e dell’arte. E così che si organizza la cultura di un popolo.
Questo spettacolo teatrale narra le voci, le passioni, le vicende, le vite, le ispirazioni di alcuni poeti italiani.
Ritroviamo in un’antologia dei programmi scolastici, quelle pagine, note a tutti, che al primo timido esordio della loro lettura invitano al balbettio corale dell’uditorio formato da spettatori che in qualche lontano o vicino ieri si sono sentiti ammonire “Domani a memoria”.
La “recita” riprende, sì, i modi e le vaghezze della lezione scolastica, ma in una narrazione che lascia ampio spazio all’aneddotica, alla citazione storica e all’umorismo.
Michele Mirabella entra in scena con il suo ben noto garbo vestendo i panni del maestro-professore-poeta pronto ad ingiungere con affetto e con il sorriso ironico del sapiente: “Domani a memoria!”, squadernando “Il sabato del villaggio” o “La cavalla storna”, “San Martino” o ”Sant’Ambrogio”, “Il cinque maggio o “La notte santa”, aggiungendo: “Guardate che interrogo!” sia al pubblico che alle sue compagne di palcoscenico.

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