sabato, 20 Aprile 2024

Con il nuovo appuntamento del Festival Duni, prosegue anche nel 2021, il progetto avviato già tre anni fa che prevede l’esecuzione dell’integrale delle quattro Passioni – pubblicate nel 1634 e finora sconosciute – di Giovanni Maria Trabaci, nato nella odierna Irsina (Matera) e divenuto il più importante musicista della Napoli spagnola del primo Seicento. Lunedì 18 ottobre alle 20 (ingresso gratuito), nella Chiesa di San Francesco d’Assisi di Matera, sarà quindi eseguita la Passione secondo Luca (Napoli 1634), con la Cappella Corradiana diretta da Antonio Magarelli. Il progetto “Trabaci-passioni” è realizzato in collaborazione con il Centro Studi Giovanni Maria Trabaci di Irisina diretto da Giuseppe Barile, che coordina col Festival Duni questo progetto.

L’esecuzione della Passione secondo Luca, la prima in tempi moderni, è la terza tappa di un percorso che ha già visto proporre al pubblico del Festival Duni l’ascolto della Passione secondo Matteo (2018) e della Passione secondo Marco (2019) e che si concluderà – dopo l’interruzione nel 2020 a causa della pandemia -, nel 2022 con la Passione secondo Giovanni. Giovanni Maria Trabaci era nato intorno al 1580 a Montepeloso (oggi Irsina, vicino Matera), ed era stato educato a Napoli nell’atmosfera sperimentale creata da Gesualdo da Venosa. Aveva esordito come organista all’Annunziata e poi nella Cappella Reale di Napoli, dove nel 1614 divenne Maestro di cappella, primo italiano nella storia della più importante istituzione musicale partenopea. Da quel momento alla sua morte, avvenuta nel 1647, Trabaci fu il più influente e stimato musicista attivo a Napoli come prova la sua ampia produzione musicale soprattutto a stampa.

Lunedì 19 ottobre alle ore 20, presso l’Oratorio della Chiesa di San Giovanni Battista, preceduto da una introduzione con immagini della musicologa Brunella Paolini, direttrice della Biblioteca e Musei Oliveriani a Pesaro, curatrice del progetto di inventariazione e digitalizzazione dell’archivio privato di papa Clemente XI Albani conservato a Villa Imperiale di Pesaro, Franco Pavan, uno dei massimi liutisti europei, eseguirà brani tratti dalla straordinaria collezione di manoscritti liutistici scoperti in tempi recenti nel Fondo Albani e che i due studiosi stanno catalogando e divulgando.

La Cappella Musicale Corradiana, coro e orchestra, nasce nel 2007, è diretta da Antonio Magarelli e tratta prevalentemente il repertorio sacro, con particolare interesse per quello rinascimentale, barocco e classico. Interesse precipuo della Cappella Musicale Corradiana è la riscoperta del patrimonio musicale pugliese finalizzata alla valorizzazione della Scuola Musicale Napoletana. Svolge attività concertistica ospite di festival e rassegne musicali. Ultimamente la Cappella Corradiana è stata ospite del “Maldon Festival of Arts” (UK), del Festival “Anima Mea. Musiche mondi memorie” e del Pontificio Comitato di Scienze Storiche tenendo un concerto a Roma in Santa Croce in Gerusalemme per le celebrazioni in occasione dei 500 anni dalla conclusione del Concilio Lateranense V. Nel 2013 ha inciso, in prima assoluta per “Digressione Music”, l’Oratorio Passio Domini Nostri Iesu Christi secundum Ioannem (1816) di Vito A. R. Cozzoli (1777-1817), compositore di scuola napoletana. Inoltre ha curato l’edizione ed eseguito in prima assoluta la cantata Inno al Sole per due soprani e orchestra composta da Giuseppe Millico (1737-1802). Ha pubblicato un interessante lavoro discografico, che ha portato alla luce un’altra perla della Scuola Napoletana; si tratta dell’Ufficio della Settimana Santa (Giovedì e Venerdì Santo), per tre voci e basso continuo, composto da Antonio Pansini (1703-1791) nella prima metà del Settecento.

Antonio Magarelli, nato a Molfetta (Ba), è diplomato in Pianoforte, Didattica della Musica, Musica Corale e Direzione di Coro, Strumentazione per Banda e Direzione d’Orchestra, presso i Conservatori di Bari e Monopoli. Ha approfondito lo studio della tecnica della direzione e interpretazione del repertorio corale e orchestrale con Peter Neumann, Gary Graden, Nicole Corti, Javier Busto, Bo Holten e Dominique Rouits. Ha frequentato l’Accademia Internazionale per direttori a Fano con Filippo Maria Bressan. Ha studiato canto con Claudio Cavina e Steve Woodbury. Si è specializzato nell’interpretazione e prassi del repertorio rinascimentale e barocco. Ha approfondito gli studi di semiografia e paleografia musicale presso l’Istituto “Santa Cecilia” di Brescia. Ha partecipato, in qualità di relatore, al VI Convegno Nazionale presso il “Centro Ricerche di Storia e Arte” di Bitonto (Ba), pubblicando un saggio sul compositore rinascimentale Agostino Scozzese. Ha curato la trascrizione di alcune opere di Francesco Durante, due libri di Madrigali di Luzzasco Luzzaschi e alcune composizioni di Isabella Leonarda. Ha diretto, in prima assoluta, due opere inedite di compositori pugliesi: la Passio Domini Nostri Iesu Christi secundum Ioannem (1816), oratorio sacro per soli, coro e orchestra di Vito Antonio Raffaele Cozzoli (1777-1817) e l’Inno al Sole di Giuseppe Millico (1737-1802), cantata per due soprani e orchestra. Ha fondato e diretto l’ensemble vocale Hexachordum. Ha inciso per la casa discografica “Digressione Music”: la Passio Domini Nostri Iesu Christi secundum Ioannem (1816) di Vito Antonio Raffaele Cozzoli e Officia in feria V et VI maioris hebdomadae di Antonio Pansini (1703-1791). Su invito di Accademia Amsterdam (NL), collabora per l’organizzazione e l’insegnamento nei corsi di musica barocca, coordinando le attività di musica d’insieme per strumenti antichi e laboratorio vocale. È stato ospite, per alcune edizioni, del festival “Anima Mea” in Puglia e in Ungheria, del “Maldon Festival of Arts” 2015 (UK), del “Pontificio Comitato di Scienze Storiche” a Roma. Svolge un’intensa attività concertistica in qualità di direttore di coro e orchestra su repertorio dei secoli XVII e XVIII. È direttore musicale della Cappella Musicale Corradiana, coro e orchestra.

Brunella Paolini

Oggi direttore della Biblioteca e Musei Oliveriani a Pesaro, dal 2010 è stata bibliotecaria in ruolo presso la Biblioteca Oliveriana dopo aver collaborato con altre istituzioni, tra le quali la Fondazione Rossini e il Conservatorio Rossini di Pesaro e l’Università degli Studi di Urbino. Si occupa della gestione e valorizzazione dei fondi archivistici, documentari e librari soprattutto antichi ed è curatrice del progetto di inventariazione e digitalizzazione dell’archivio privato di papa Clemente XI Albani conservato a Villa Imperiale di Pesaro. Ha curato e organizzato eventi ed esposizioni, anche in collaborazione con altri enti e istituzioni (Galleria della Marche di Urbino, Comune di Pesaro. Archivio di Stato di Pesaro e Urbino, ecc.), ha partecipato a conferenze e convegni soprattutto di ambito storico e archivistico ed è autrice di saggi inerenti la storia della musica, la biblioteconomia e la valorizzazione delle collezioni documentarie anche in ambito digitale.

Franco Pavan

Liutista e tiorbista, collabora con alcune delle più importanti formazioni italiane di musica antica, quali Concerto Italiano, La Cappella della Pietà dei Turchini (ora Cappella Neapolitana), con il gruppo londinese Trinity Baroque e con il Balthasar Neumann Chor und Ensemble. Ha suonato nelle più importanti sale da concerto in Europa e nel mondo, come Konzerthaus di Berlino, Konzerthaus e Musikverein di Vienna, Concertgebouw di Amsterdam, Cité de la Musique di Parigi, Auditorio Nacional di Madrid, Teatro Colon di Buenos Aires, Toppan Hall di Tokyo ed anche in Uruguay, Cile, Messico, Colombia, Brasile, Cina, Egitto, Marocco. Ha registrato oltre 50 cd con le etichette Emi, Virgin, Opus 111, Naïve, Alpha, Cyprès, Glossa, Cantus, Accord e come solista con l’italiana E lucevan le stelle, vincendo premi quali il Gramophon Award, Diapason d’Or, Premio Vivaldi della Fondazione Cini. Ha partecipato alla realizzazione delle tre opere di Claudio Monteverdi sotto la direzione di Rinaldo Alessandrini presso il Teatro alla Scala di Milano e l’Opera di Parigi. Ha registrato per tutte le emittenti radiofoniche europee e per emittenti televisive italiane, francesi, tedesche, spagnole, colombiane, cinesi e giapponesi. Il suo cd Le Mouton Fabuleux è stato dichiarato disco dell’anno 2008 per la musica antica dalla rivista italiana Amadeus. Attualmente la sua principale attività è dedicata alla direzione dell’ensemble Laboratorio ’600, con il quale ha già registrato quattro dischi per l’etichetta spagnola Glossa in collaborazione con i cantanti Pino De Vittorio e Roberta Invernizzi. Il gruppo, costituito da soli strumenti a pizzico, si dedica alla riscoperta di pagine inedite della cultura musicale italiana del XVII e XVIII secolo, e in particolar modo alle tracce della tradizione popolare del Meridione d’Italia attraverso le antiche fonti scritte. Nel corso del mese di febbraio del 2019 ha riportato alla luce, grazie alla collaborazione di Brunella Paolini, una delle più importanti collezioni musicali della Roma secentesca. Dopo avere insegnato per sette anni presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari, è ora docente titolare di Liuto presso il Conservatorio “E.F. Dall’Abaco” di Verona.

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