Semaforo verde per il nuovo studentato di Matera. Giovedì 5 dicembre, alle 10 presso il Campus universitario in via Lanera, ci sarà una conferenza stampa per presentare il progetto e contestualmente saranno consegnati i lavori. Come sede, il Dipartimento...
Sul sito ufficiale www.matera-basilicata2019.it è stato pubblicato l’elenco dei 30 selezionati per i “Laboratori di produzione, digitalizzazione e catalogazione di prodotti culturali e creativi” rivolti a imprese e operatori del settore, proposti dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, come capofila della rete Basilicata Digital Academy e in collaborazione con il componente Confapi Matera, nell’ambito del progetto “Airfare” vincitore del bando TOCC (Transizione digitale organismi culturali e creativi) della Direzione generale Creatività contemporanea del Ministero della Cultura, avviato lo scorso marzo.
Tra i profili dei selezionati ci sono designer, progettisti culturali, operatori per i beni e le attività culturali, operatori dell’audiovisivo e del teatro, guide turistiche, ricercatori, docenti, comunicatori, editori provenienti da Basilicata, Puglia, Campania e Calabria tra i 20 e 60 anni.
I laboratori prenderanno il via la prossima settimana e saranno articolati in 12 appuntamenti sia online che in presenza fino a maggio 2025, finalizzati a: realizzazione di produzioni digitali che integrino diverse tecniche; digitalizzazione e catalogazione di prodotti culturali e creativi, con particolare riguardo ai prodotti nativi digitali; realizzazione di schedature tipo, divise per tipologia di prodotto (podcasting, artigianato, video, immagini e testi), a partire da quelle dell’Istituto centrale per la catalogazione e la digitalizzazione; creazione di un nuovo catalogo digitale che andrà ad alimentare la Media Digital Library di Airfare. La direzione scientifica dei laboratori è a cura di Massimiliano Zane, progettista culturale, docente e consulente in Economia della Cultura e Digitalizzazione.
I laboratori permetteranno di esplorare nuove modalità di produzione culturale, attraverso l’innovazione digitale, e un sistema di catalogazione innovativo, che tenga conto delle modifiche radicali che il digitale sta apportando alla creatività e al “patrimonio” materiale e immateriale.