mercoledì, 24 Aprile 2024

Il presidente Bardi: “Ha vinto la politica delle cose concrete”

“È stata premiata la politica delle cose concrete. I cittadini sono stanchi di ascoltare parole, vogliono vedere i fatti, e quando li vedono premiano. La condivisione di programmi con il campo allargato può dare nuovi risultati, realizzando le iniziative e i processi...

Bimbi in età prescolare e matematica: un binomio azzardato? Assolutamente no e a spiegarlo è la dottoressa Rossella Perillo, psicologa e psicoterapeuta, laureata in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione e specializzata in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale, nel volume Matematicamente… in gioco. Attività per sviluppare l’intelligenza numerica da 2 a 6 anni (Latte di nanna edizioni). Il libro è abbinato a una scatola-gioco con 350 tessere per sollecitare l’intelligenza numerica dei più piccoli e introdurre i concetti matematici di base, il tutto in maniera ludica. Un cofanetto prezioso che se da un lato aiuta gli adulti ad avviare i bimbi alla matematica, dall’altro rende felici i piccoli, pronti ad apprendere giocando.

Ana Millán Gasca (professore a contratto presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Roma “Tor Vergata” e presso la Scuola di Specializzazione all’Insegnamento Secondario dell’Università dell’Aquila, si occupa di storia e cultura matematica) nel suo Numeri e forme. Didattica della matematica con i bambini, sottolinea che “c’è una meravigliosa sintonia tra il pensiero infantile e la matematica”. Occorre naturalmente “rendere la matematica consona al mondo infantile, in modo che sia per ogni bambino un’opportunità di scoperta, un’esperienza gioiosa, un’occasione di misurare le proprie forze spirituali e di mettersi alla prova con impegno”.

E con Matematicamente… in gioco questa disciplina a suo modo affascinante ma per la maggior parte di noi spesso ostica diventa leggera, divertente, a misura di bambino in modo particolare quando segue processo di insegnamento deve tener conto di numerosi fattori: il ruolo delle emozioni, la necessità di imparare in un clima sereno, quella di rispettare i ritmi individuali, il valore del gioco, il vantaggio di studiare attività e percorsi che incuriosiscano, gratifichino e incoraggino, rispetto a sistemi obsoleti basati su punizioni e giudizi. 

Del resto, i numerosi studi svolti confermano quanto i primi cinque anni di vita siano fondamentali nello sviluppo. Gli stimoli a cui si viene sottoposti in questa fase condizionano tutto ciò che avviene in seguito, ed è quindi basilare che educatori e genitori ne siano consapevoli, in modo da poter pianificare con attenzione gli interventi da attuare.

““Parlare” di matematica ai bambini, esporlo a grandezze da misurare e confrontare, abituarlo a numerosità diverse, è un compito che richiede calma, concentrazione e attenzione. – spiega l’autrice – Il mio augurio è che questo materiale possa essere guardato con gli occhi della sorpresa e della curiosità e che possa gettare le basi per un approccio alla matematica leggero e scevro da difficoltà stereotipate e pregiudizievoli. La matematica, come qualsiasi area di competenza e di intelligenza dei vostri piccoli, va avvicinata con il gusto della felicità e il sapore della scoperta”.

Matematicamente… in gioco è una guida ricca di nozioni basilari sulla vita emotiva e le dinamiche di apprendimento nei primi anni e sull’importanza del gioco: “Il tempo che un genitore dedica al proprio figlio e riserva al gioco con lui parla di generosità e reciprocità, fonda e instilla il piacere del dare e ricevere. È un tempo ricco di presenza che “accarezza” e “nutre” il bambino, rinvigorisce la relazione, getta le basi per uno sviluppo armonico della personalità”, sottolinea la Perillo.

L’autrice svolge attività clinica dal 2010 con adulti, adolescenti e bambini. Socia fondatrice dell’associazione Mama Happy, si occupa, fra l’altro, di percorsi di formazione e sostegno per famiglie biologiche, adottive e affidatarie, di percorsi psico-educativi per bambini e adolescenti adottati e di supporto psicologico per bambini vittime di abusi e maltrattamenti. Negli ultimi anni il suo interesse si è orientato verso la fascia 0-6 anni, per implementare percorsi di promozione e sollecitazione di tutte le aree di competenza del bambino nella fase evolutiva.

Rossella Montemurro

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