venerdì, 19 Aprile 2024

Dissimula, manipola, è bugiarda. Perché questo è il solo modo che conosce per essere accettata.

“Sono cattiva, lo so. E falsa. E tutto quello che di più brutto possa esserci al mondo. Tutto è contenuto in me, ed io sono contenuta in voi e in ogni momento che vivete. Non vi dimenticherete di tutto questo, e nemmeno io lo farò. Nemmeno io, ve lo posso assicurare.”

Lei è Sofia, ed è su di lei che vertono le 75 storie di Magnete (Ego Valeo Edizioni), l’originalissimo romanzo di Stefania Meneghella. Come una matrioska, sono storie che vengono ripercorse da una sua amica, Virginia, durante il primo lockdown.

Virginia, catapultata improvvisamente nella mente di Sofia, riporta alla memoria i momenti vissuti con lei con cui, in un tempo passato, era legata da un’amicizia profonda ma enigmatica. Ha inizio così un viaggio, a occhi chiusi, nel suo cervello e nelle variegate aree che parlano delle sue storie raccontate indossando maschere. Dinnanzi a tutto questo, un solo specchio su cui poter scorgere il suo vero volto fatto di magnete.

Sofia è inquieta, ama il nero, predilige l’inganno. Vuole compiacere, vuole essere amata.

“Ogni notte, prima di addormentarmi, sognavo di diventare chi lei avrebbe voluto, e sognavo di renderla fiera di me. Poi, chiudevo gli occhi, e i veri sogni facevano irruzione nel mio inconscio. Solo allora, ero davvero me stessa. Solo allora, mi riconoscevo. Adesso invece mi guardo attorno e la mia casa non c’è più, e non c’è più nemmeno il mio tavolo. Sono sola e ho intorno a me quella nebbia che avevo sempre odiato, quella pioggia che non volevo bagnasse la mia pelle, e la neve che mi congelava le vene.”

Magnete ha una trama originalissima, nata nel lockdown dello scorso anno. La Meneghella si lascia andare all’introspezione della sua protagonista, sempre emotivamente troppo sbilanciata, problematica. Magnete è un romanzo da leggere almeno due volte: la prima per entrare nel cuore della trama, la seconda per cogliere tutto l’affascinante meccanismo del nostro cervello.

Una curiosità, nei ringraziamenti finali l’autrice afferma: “Grazie alle amicizie insane, che fanno soffrire e costruire nuovi mondi. Grazie alle maschere che ho incontrato e alle falsità in cui ho creduto. Alle tante e innumerevoli illusioni che mi hanno permesso di guardare realtà differenti”.

Stefania Meneghella, barese, classe ‘94. È un’assistente sociale.

Nel 2015 è tra gli autori della raccolta poetica “Tracce” edita dalla casa editrice Pagine. Nel 2016 pubblica il suo primo romanzo “Silenzi Messaggeri”, edito dalla casa editrice Albatros. Nel 2019 pubblica il suo secondo romanzo “La linea gialla” edito da L’Erudita (marchio editoriale della Giulio Perroni Editore). Nello stesso anno, fonda Flash Journal, rivista online di cultura e letteratura.

Rossella Montemurro

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