venerdì, 19 Aprile 2024

“La mia gemella è perennemente nei miei pensieri, come un arto amputato, ma non un arto bello e tornito che hai perso in un incidente stradale: un arto in cancrena che ha iniziato a puzzare e che sei felice di amputarti. Alvie &Beth, Beth & Alvie, così era una volta, ma non più, non dopo Oxford, non dopo Alessandro. Siamo identiche, ma Beth è sempre stata più bella. Beth era la sorella carina. Beth era quella magra. (…)”.

Mad. Nessun limite (Tre60, traduzione di Ilaria Katerinov) dell’esordiente inglese Chloè Esposito è in corso di pubblicazione in 25 paesi, i diritti cinematografici sono stati acquistati dalla Universal. E’ il primo capitolo di una trilogia incandescente (sarà seguito a breve da Bad e poi da Dangerous to know). Fatti i dovuti distinguo, il mix tra eros e thriller presente nelle pagine ricorda molto lo stile di Lisa Hilton – l’autrice della trilogia pubblicata in Italia da Longanesi e iniziata due anni fa con Maestra, proseguita con Domina nel 2017 e che a maggio si concluderà con Ultima.

Il tema del doppio – le gemelle Alvina ed Elisabeth, i rispettivi caratteri che hanno influenzato due vite agli antipodi – fa da sfondo a Mad, insieme a una buona dose di completa follia, proprio come nel titolo. E’ la viva voce di Alvie, la gemella nata venti minuti dopo e quindi, a suo dire, condannata a vivere nell’ombra: a iniziare dal rapporto con la madre, conflittuale e al limite dell’anaffettività – la donna non ha occhi che per Beth e spesso assume comportamenti spiacevoli con Alvie – fino a una serie di scelte estreme che l’hanno relegata a vivere quasi ai margini.

Alvie è vendicativa e un po’ autolesionista, non sa cos’è l’empatia, è egoista in modo spropositato. Quando la sorella, dopo due anni in cui non si sono né sentite né viste – Alvie era riuscita a rovinarle il giorno delle nozze nascondendosi nel confessionale con uno pseudo fidanzato proprio durante il rito del matrimonio – la contatta come se niente fosse, per invitarla a Taormina nella sua villa, non si lascia sfuggire l’occasione per pareggiare i conti.

Così, Alvie si ritrova da un appartamento londinese, del tutto fatiscente, che condivide con un gruppo di sbandati, in una dimora lussuosa, in un posto incantevole. Rivede Alessandro, lo splendido marito di Beth e conosce il piccolo Ernie. Impossibile evitare il paragone con la propria vita fatta di espedienti e quella dorata della gemella, alla quale non manca niente.

Tra griffe, luoghi incantevoli e personaggi ambigui, mentre Alvie sogna ad occhi aperti di essere Beth, è la sorella che le offre un’opportunità che solo una pazza come Alvie può accettare… senza considerare minimamente le conseguenze.

Mad ha un ritmo vorticoso, la voce di Alvie è intrigante e al tempo stesso irritante nelle sue pretese, nella sua pericolosa inclinazione a cogliere l’attimo con incoscienza, a usare l’astuzia per calpestare tutto e tutti in assenza di un briciolo di moralità. Che le sue azioni siano dettate dalla giustizia o dalla vendetta, il suo comportamento disorienta e stupisce: la Esposito ha descritto bene una personalità contorta che si lascia ammirare nella sua lucida follia.

Chloé Esposito è nata a Cheltenham e vive a Londra con il marito e la figlia. Si è laureata in Letteratura inglese a Oxford, ha lavorato come consulente aziendale, insegnante d’inglese e fashion stylist, ma ora si dedica alla scrittura a tempo pieno.

Rossella Montemurro
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