giovedì, 25 Aprile 2024

Quando proponevo ai miei alunni la parabola dei talenti, una delle primissime domande che mi facevano era la seguente: “Prof, ma quanto valeva un talento?”
Per rispondere alla domanda ero costretto a fare una lezione sulle monete.
Tutti sappiamo che nei tempi biblici più antichi il commercio era basato sul baratto, ma presto ci si rese conto che conveniva più scambiare con qualcosa che potesse in seguito essere nuovamente usato come mezzo di scambio.
Questo poteva avvenire solo pesando i metalli.
Infatti nella Genesi leggiamo che Abramo pagò per il luogo di sepoltura della famiglia: “Abramo accettò le richieste di Efron e Abramo pesò ad Efron il prezzo che questi aveva detto, mentre lo ascoltavano gli Hittiti, cioè quattrocento sicli d’argento, nella moneta corrente sul mercato.” (Genesi 23,16)
I metalli usati per gli scambi erano per lo più oro, argento e rame.
La storia ci dice che ad un certo punto i metalli cominciarono ad essere coniati secondo forme standardizzate, come dischi ad esempio, oppure sbarre o anelli; anche se in verità un vero e proprio conio ebbe inizio dopo del VII secolo a.C..
Infatti solo dal quel periodo si cominciò a mettere il segno del re per garantire il suo peso e la sua purezza e naturalmente garantire il suo valore.
E’interessante sapere che nella Bibbia solo al tempo di Neemia si parla di “darci di oro” coniati da Dario di Persia e che possedevano il suo nome.
Durante il periodo del Nuovo Testamento le monete erano più abbondanti, ma ce n’erano di tipi talmente svariati che creavano confusione.
In particolare al tempo di Gesù erano in uso tre sistemi di conio.
Le monete romane avevano un valore internazionale ed erano di rame, di bronzo, d’argento e d’oro.

Monete romane
1 asse, moneta di rame, corrispondeva a quattro quadranti
4 assi, moneta di rame, corrispondeva a 1 sesterzio
4 sesterzi, moneta di argento, corrispondeva ad 1 denaro
25 denari, moneta in oro, corrispondeva ad 1 aureo


Monete ebraiche
1 siclo, corrispondeva a 2 beka
1 mina, corrispondeva a 50 sicli
1 talento, corrispondeva a 60 mine


Monete greche
1 didramma, corrispondeva a 2 dramma
1 tetradramma, corrispondeva (o statere) a 2 didramma
1 mina, corrispondeva a 1 mina
1 talento, corrispondeva ad un gran numero di mine. forse 60, cioè più di 34 chili di argento: approssimativamente 30 anni di lavoro di un operaio!

La dramma quindi era l’equivalente di 1 denaro.
Lo statere corrispondeva a 4 denari.
La didramma era l’equivalente ½ siclo. Probabilmente furono 30 tetradramme che Giuda ricevette per il tradimento di Gesù.
La mina era il denaro che il re distribuiva ai suoi servi.
Il talento era una grossa somma di denaro, ma non una moneta, forse 60 mine, cioè più di 34 chili di argento: approssimativamente 30 anni di lavoro di un operaio!

Nicola Incampo
Responsabile della CEB per l’IRC e per la pastorale scolastica

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