giovedì, 18 Aprile 2024

La sospensione delle prestazioni nei confronti dei pazienti lucani da parte dell’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti certifica, una volta per tutte, il fallimento della Sanità regionale in Basilicata e, in particolar modo, lo stato di abbandono nel quale viene lasciato ormai da anni l’ospedale Madonna delle Grazie.

La decisione comunicata dall’amministrazione della struttura sanitaria pugliese, a causa dello sforamento del budget fissato per le prestazioni in favore dei cittadini di fuori regione, attesta formalmente che la migrazione dei materani verso ospedali extraregionali ha assunto livelli ormai insostenibili; sancisce la sfiducia nei confronti della struttura del territorio dovuta alla fuga delle migliori professionalità e alla cronica carenza di servizi. 

Al forte grido d’allarme lanciato da cittadini, associazioni, sindacati, istituzioni e sindaci la Regione Basilicata reagisce con totale inerzia e indifferenza, non curandosi delle gravi criticità che da anni si vanno acuendo. Un paradosso, se si pensa che l’ospedale Madonna delle Grazie, per la sua posizione geografica e per la viabilità di confine con la Puglia, possiede tutte le potenzialità e le caratteristiche per rappresentare un presidio di eccellenza, autonomo gestionalmente e organizzativamente.

Con i sindaci della provincia di Matera stiamo portando avanti un lavoro intenso, per il rilancio e la riorganizzazione degli ospedali: sarebbe ingiustificabile se anche la proposta della Conferenza dei Sindaci restasse ignorata lasciando che i cittadini lucani, per curarsi, siano ancora costretti ad andare in Puglia, in Lombardia, in Piemonte o nel Lazio.

Quello della sanità non può essere un tema sul quale dividersi per tattiche politiche o di campanile, lasciando che una parte della Basilicata sia tagliata fuori dalla destinazione di risorse e tenuta in considerazione solo per logiche politiche spartitorie.

Sento tutta la responsabilità di affrontare questo stato di fatto, affinchè all’ospedale Madonna delle Grazie sia restituita dignità da parte della Regione e fiducia da parte dei cittadini.

Al tempo stesso, chiederò ascolto ed un tavolo di confronto al presidente della Puglia, Michele Emiliano, per fare in modo che le prestazioni da parte del Miulli (sono tante quelle addirittura già prenotate sia per i ricoveri che per i Day Service e la Specialistica Ambulatoriale) siano accessibili ai cittadini lucani.

“Sono davvero basito nel leggere le  dichiarazioni del Sindaco di Matera e del Tribunale del Malato sul caso dell’Ospedale generale regionale ‘F. Miulli’ di Acquaviva delle Fonti (Bari), che non potrà più accettare i pazienti residenti al di fuori della regione Puglia, avendo superato il relativo tetto di spesa. Capisco la volontà di fare polemica politica, ma – come ben sanno i cittadini, gli addetti i lavori e tutte le istituzioni – i tetti di spesa delle singole Regioni sono quelli del 2011, per espressa previsione di legge nazionale. Invece, i tetti di spesa delle singole strutture sanitarie sono assegnati a livello regionale, nel caso di specie dalla Regione Puglia. La Regione Basilicata non ha dunque alcuna responsabilità né competenza in merito allo sforamento del tetto di spesa di una struttura di un’altra Regione. Non a caso il “Miulli” correttamente si rivolge alla Regione Puglia nel richiedere “la possibilità di poter aumentare il tetto relativo alle prestazioni extra-regionali per l’esercizio 2021”, come da loro nota. Ricordo anche che tante strutture lucane hanno sforato il tetto di spesa nell’anno 2021 a causa delle aumentate prestazioni richieste dai cittadini a causa del Covid. È l’ennesima polemica infondata, che offende i lucani e anche l’intelligenza. Speculare sulla salute delle persone è inaccettabile e offensivo”. Lo afferma in una nota l’Assessore alla Salute della Regione Basilicata, Rocco Leone.

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