L’obiettivo è calibrare al meglio le opportunità offerte dalla Zes unica del Mezzogiorno. Il presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, ritiene che la Zona economica speciale rappresenti una grande opportunità per il Sud e per il territorio lucano. Occorre, però,...
Felice Pizzulli proprio non voleva mollarla la mano del Papa, che ha stretto con un’intensità che mai avrebbe immaginato.
Allo studente dell’Istituto Loperfido-Olivetti non sembrava vero che davanti avesse il Pontefice, a così poca distanza, quasi da stargli addosso. Ma non s’è perso d’animo e ha persino rivolto una domanda a Francesco: “Siamo di Matera. Sei contento di averci qui con te? Tu sei il numero uno!”. Il Papa ha annuito.
“A tu per tu con Francesco – dice oggi Felice – ma chi me lo doveva dire! E sono stato pure immortalato con lui grazie alle foto dei compagni!”
Lo studente dell’Itcg Loperfido-Olivetti e gli altri del suo gruppo erano a Roma, nella Sala Paolo VI, per l’evento che ha riunito i giovani della “Rete nazionale delle Scuole di pace”, tra i seimila ragazzi arrivati dalle regioni italiane accompagnati dagli insegnanti.
Tutti seduti in prima fila e così è stato facile portare a casa il ricordo di aver stretto la mano al Papa. Un incontro preparato per settimane, insieme alle insegnanti Antonella D’Uggento, Melania Simmarano, Lucia Cammisa e Giuseppe Ventura, nel solco delle attività per educare alla pace e alla cura, mentre la guerra infuria in tante aree del mondo.
“La pace e la cura”, parole chiave da promuovere in una fase internazionale di crisi e forti e devastanti preoccupazioni.
Alfonso Stigliani è tornato stanco da Roma, come gli altri, del resto, ma soddisfatto per la giornata intensa trascorsa.
“Una bella esperienza. Siamo stati la seconda scuola ad arrivare e quindi ci siamo sistemati davanti a tutti. Il Papa ha voluto girare per la sala, salutando tutti, fila per fila, e noi ci siamo davvero scatenati, ripresi da fotografi e dalle telecamere della diretta televisiva che proprio non potevano ignorarci vista la posizione privilegiata in cui eravamo. Il messaggio che portiamo e che dobbiamo diffondere è chiaro: non possiamo rassegnarci alle guerre. A tutte”.
Innocenzo Tommasini è incredulo: “Non pensavo di essere coinvolto tanto, una gradita sorpresa. Grazie ai nostri insegnanti che hanno creduto in questa esperienza, spronandoci a prepararla e a viverla. Un’occasione unica per partecipare a una lezione di pace, soprattutto con chi, più di ogni altro, sta chiedendo di porre fine alla guerra in Ucraina, ma anche in altri territori dove ormai la morte e la negazione dei diritti passano quasi inosservati”.
L’incontro si è svolto all’insegna della ricostruzione del “Patto educativo”,perché la cura e l’educazione delle giovani generazioni non può essere “scaricata” sulla scuola, ma deve essere assunta da tutta la comunità. Per questo, assieme alle scuole, a Roma c’erano genitori, sindaci, assessori, giornalisti ed esponenti delle organizzazioni della società civile. Per i giovani della “Rete delle scuole di Pace” è stato solo il primo appuntamento: tra alcuni mesi si rivedranno alla Marcia per la pace Assisi-Perugia, dove non mancheranno gli studenti del Loperfido-Olivetti, istituto diretto dalla prof.ssa Antonella Salerno che, intanto, “brilla” (prima posizione tra le scuole materane del Tecnico-Economico) nella recente guida interattiva Eduscopio 2022 della Fondazione Agnelli che aiuta le famiglie a scegliere la scuola superiore migliore per i propri figli. Gli esperti hanno valutato le scuole basandosi sul rendimento dei diplomati al primo anno di università (esami sostenuti e media dei voti), in base al tasso di occupazione e alla coerenza riscontrata fra studio e lavoro nel caso degli istituti tecnici e professionali.