mercoledì, 24 Aprile 2024

Il presidente Bardi: “Ha vinto la politica delle cose concrete”

“È stata premiata la politica delle cose concrete. I cittadini sono stanchi di ascoltare parole, vogliono vedere i fatti, e quando li vedono premiano. La condivisione di programmi con il campo allargato può dare nuovi risultati, realizzando le iniziative e i processi...

“Nel rompere gli schemi del disordine / col cicaleccio incline allo stesso ascolto / assalto una durezza di tranquilla pace / in una esaltazione di persistenza / a livello di carezzabile tenerezza / e il vento attorno mi giace.”

Proprio come recita Frenetica, il poeta, scrittore e giornalista di origini lucane Nunzio Festa è abituato a rompere gli schemi. E lo fa anche nella sua nuova raccolta di poesia, L’impianto stellare dei paesi solari  (Ensemble), un “titolo visivo e visionario”, dalle parole di Davide Pugnana che ha firmato la postfazione. La nuova silloge di Nunzio è difficile da classificare perché densa di spunti e suggestioni che ne fanno un caleidoscopio di lirismo.

“Un’opera in versi, quest’ultima di Nunzio Festa, – ha scritto Gisella Blanco nella postfazione –  che mantiene la sua specifica cifra autoriale tra il mondo della beat generation e la neoavanguardia italiana, pur alimentando una costante indagine sui simboli della realtà empirica e di quella etica che trovano vivida espressione nella parola poetica, in un reciproco e continuo dialogo con le arti visive, tanto care all’autore”.

Secondo Pugnana “accanto ai contenuti del vissuto dell’autore, quello che più colpisce di questa fase è lo stile cercato, voluto fortemente per veicolare una specifica “visione del mondo”. Uno stile sempre più scarnificato, all’insegna della sottrazione, dell’essenzialità del dictum, di una brevitas intrinseca all’espressione lirica. In una brevità che concentra l’alta tensione dell’epigramma, Festa trova lo stile capace di ricreare la sua lettura della realtà, il suo senso d’esistere: il metro libero, (pur in presenza di versi tradizionali e canonici tra cui spicca l’endecasillabo), l’assenza della rima, (pur con giochi di rime interne e al mezzo, consonanze e assonanze, allitterazioni), la politezza formale delle immagini”.

Completa il volume un’appendice fotografica di Maria Montano

Nunzio Festa è nato a Matera, dove ha lavorato nell’editoria e giornalismo, ha vissuto Pomarico, e attualmente vive in Lunigiana.

Giornalista, poeta e narratore, è collaboratore giornalistico per diversi spazi cartacei e telematici tra i quali Liguria Today, L’Eco della Lunigiana, Città della Spezia, La Voce Apuana,  Books and other sorrows di Francesca Mazzucato, RadioA, RadioPoetanza e il Bollettino del Centro Lunigianese di Studi Danteschi; tra le altre cose, ha pubblicato articoli, poesie e racconti su diverse giornali, riviste e in varie antologie tipo: Focus-In, Liberazione, Mondo Basilicata, Civiltà Appennino, Il Quotidiano del Sud, Il Resto.

Per i Quaderni del Bardo ha pubblicato “Matera dei margini. Capitale Europea della Cultura 2019” e “Lucania senza santi. Poesia e narrativa dalla Basilicata”, oltre agli e-book su Scotellaro, Infantino e Mazzarone e sulle origini lucane di Lucio Antonio Vivaldi; più la raccolta poetica “Spariamo ai mandanti”, contenenti note di lettura d’Alessandra Peluso, Giovanna Giolla e Daìta Martinez e la raccolta poetica “Anatomia dello strazzo. D’inciampi e altri sospiri”, prefazione di Francesco Forlani, postfazione di Gisella Blanco e nota di Chiara Evangelista.

Ha dato alle stampe per Historica Edizioni “Matera. Vite scavate nella roccia” e “Matera Capitale. Vite scavate nella roccia”; come il saggio pubblicato prima per Malatempora e poi per Terra d’Ulivi “Basilicata. Lucania: terra dei boschi bruciati. Guida critica.”. Più i romanzi brevi, per esempio, “Farina di sole” (Senzapatria) e “Frutta, verdura e anime bollite” (Besa), con prefazione di Marino Magliani e “Il crepuscolo degli idioti (Besa).

Per le edizioni Il Foglio letterario, i racconti “Sempre dipingo e mi dipingo” e l’antologia poetica “Biamonti. La felicità dei margini. Dalla Lunigiana più grande del mondo”.

Per Arduino Sacco Editore “L’amore ai tempi dell’alta velocità”.

Per LietoColle, “Dieci brevissime apparizioni (brevi prose poetiche)”.

Tra le altre cose, la poesia per Altrimedia Edizioni del libro “Quello che non vedo” (con note critiche di Franco Arminio, Plinio Perilli, Francesco Forlani, Ivan Fedeli, Giuseppe Panella e Massimo Consoli) e il saggio breve “Dalla terra di Pomarico alla Rivoluzione. Vita di Niccola Fiorentino”.

Per Edizioni Efesto, “Chiarimenti della gioia”, libro di poesie con illustrazioni di Pietro Gurrado, note critiche di Gisella Blanco e Davide Pugnana.

Per WritersEditor, la biografia romanzata “Le strade della lingua. Vita e mente di Nunzio Gregorio Corso”.

Rossella Montemurro

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