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L’emigrazione e il sogno americano nel romanzo “Il confine dei giorni”


Alcuni viaggi stravolgono le emozioni e la geografia del cuore. Luigi Fogliano nasce a Filadelfia da genitori salernitani emigrati adolescenti negli Stati Uniti ai primi del Novecento. Contabile in pensione e vedovo, alla vigilia degli ottant’anni decide di affrontare il fantasma delle proprie origini intraprendendo il viaggio in Italia sempre rimandato. Lo accompagnerà una nipote e, incontrato il cugino coetaneo, apprenderà notizie mai giunte in America vive nella memoria familiare. Fra queste s’impossessa di una verità amara: la ragione della partenza dal molo di Napoli dei propri genitori.  

Il confine dei giorni (Il Rio Editore) di Alessandro Faino è un romanzo sull’emigrazione e sul sogno americano, ma è soprattutto un tentativo di raccontare la senilità, la famiglia e l’amore domestico attraverso la narrazione del senso della vita e del sacrificio del vivere come condizione di appartenenza al mondo.

Alessandro Faino, salernitano, vive in Puglia. Medico igienista e bioeticista, lavora presso l’ASL di Taranto. Pratica sport e organizza eventi culturali e sociali. Docente di Igiene presso l’Università LUMSA, collabora nella formazione di operatori sanitari. Ha pubblicato: L’imperfetto amore (Manni 2010), Il compito di Clara (Leone 2012, targa speciale del Premio letterario Il Molinello 2013), Il mistero della Sacra Spina, (Lupo 2014, Dellisanti 2018), Il giardino degli amori perduti (Il Rio 2017, vincitore del Premio letterario nazionale Città di Taranto 2018). 

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