mercoledì, 24 Aprile 2024

Il presidente Bardi: “Ha vinto la politica delle cose concrete”

“È stata premiata la politica delle cose concrete. I cittadini sono stanchi di ascoltare parole, vogliono vedere i fatti, e quando li vedono premiano. La condivisione di programmi con il campo allargato può dare nuovi risultati, realizzando le iniziative e i processi...

Secondo la leggenda, è da una rupe dell’isola di Leucade che si sarebbe suicidata la poetessa Saffo. Eppure in quell’isola che Elisa ricomincia a vivere.

“Sull’isola si perde il conto del tempo. I giorni sembrano tutti uguali, anche le domeniche, non conta che sia lunedì o giovedì, basta che ci sia il sole. In un nirvana intriso di salsedine, Elisa ha dimenticato il rispetto maniacale per gli orari che le ha da sempre governato la vita e le capita di svegliarsi all’alba e uscire, oppure di scrivere fino a notte fonda e poi di dormire più del solito.”

Tagliata fuori dal mondo, senza connessioni ma con le consuetudini della natura a scandire un ritmo decisamente più umano, senza l’ossessione di rincorrere tutto ma con la possibilità di guardarsi dentro e affrontare un lutto che l’ha segnata, la morte del padre.

Ne Le stagioni del viaggio (Besa Muci) di Maria Pia Romano ritorna Elisa, la giornalista e ghost writer che avevamo già incontrato in Le amiche imperfette anche se in circostanze decisamente meno intimiste.

Elisa ha lasciato la madre, ormai sola e anziana, il suo lavoro di giornalista a Lecce – dove da molti anni era un volto noto dell’emittente locale più seguita – e l’illusione che qualcuno potesse tornarle accanto. Probabilmente per la prima volta si misura con sé stessa in un’isola ospitale dove quando è brutto tempo si attende il sereno, certi che tornerà presto.

La figura del padre è onnipresente, riaffiora sempre più spesso a rimarcare un legame che non si è mai scisso, un affetto reciproco fortissimo che continua a scaldarla nonostante il freddo e la solitudine che avverte. L’incontro con Lorenzo, un surfista enigmatico, la scuote dal torpore dei ricordi, riportandola alla luce.

“Le pare di essere tornata bambina accanto a lui. La vita si è trasformata in una canzone, all’improvviso. Il desiderio inesploso sta diventando un sole caldo dentro di loro, entrambi ne sono consapevoli e al tempo stesso si attardano a prendere per mano il proprio stupore, ogni volta che restano da soli.”

Con la salsedine incollata alla pelle, Elisa viaggia nel desiderio e nella memoria, mentre l’acqua sale di livello a coprire tutta la terra per far galleggiare la barchetta di una bambina innamorata del suo papà.

Proprio quando ogni sfumatura della sua anima sembra tornare al proprio posto, la madre, con cui ha sempre avuto un rapporto conflittuale – una costante dei rapporti madre-figlia – la raggiunge sull’isola riportandola a quella realtà che aveva scelto di dimenticare. Il destino, poi, irrompe e, ancora una volta, scuote Elisa.

Bello e poetico lo stile della Romano, intense le descrizioni in una trama per niente scontata che riesce a commuovere.

L’autrice è nata a Benevento nel 1976. Giornalista e scrittrice, collabora con testate regionali e nazionali e si occupa di comunicazione e ufficio stampa.

Per Besa ha già pubblicato le raccolte di poesie Il funambolo sull’erba blu e La settima stella (2008); i romanzi Onde di Follia (2006), L’anello inutile (2011) – che ha ottenuto le Tre penne della rubrica del Tg1 “Billy, il vizio di leggere” ed è stato finalista al Premio Nabokov 2012 – e Le amiche imperfette (2020).

Le sue poesie sono inserite nel Museo della Poesia di Perla Cacciaguerra a Cesa. Suoi testi sono stati tradotti da Amina Di Munno e Cassio Junqueira per il Festival della Letteratura italiana in Brasile nel 2011.

Rossella Montemurro

Pubblicità

Pubblicità
Copy link
Powered by Social Snap