"La gentilezza salverà il mondo". Viene in mente il titolo del libro di Albert Altenahr per raccontare il bel gesto di un maresciallo della Guardia di Finanza che ha svolto servizio ai seggi elettorali nella scuola primaria dell'Istituto Comprensivo n. 2 di corso...
“Non sono le emozioni a produrre disagio, sofferenza, patologia. È l’impossibilità di esprimerle. Riconoscere le emozioni ci permette di affrontarle, anziché fuggire.”
Lo afferma Fabio Celi – psicologo psicoterapeuta e docente di Psicologia clinica all’Università di Pisa – nel suo volume Le emozioni dei nostri figli (De Agostini), una vera a propria bussola, preziosissima, per aiutare i genitori a orientarsi nel complesso – e a volte sottovalutato – mondo emotivo dei più piccoli.
Celi sottolinea che “siamo un po’ come pentole a pressione: se ciò che proviamo non trova una valvola di sfogo, rischiamo di esplodere”.
Certo, “(…) una valvola di sfogo – aggiunge – non sarà sufficiente per evitare i disastri prodotti dalle emozioni non riconosciute e non regolate, ma a me sembra una condizione necessaria, un prerequisito. Comprendere che nostro figlio, attraverso un capriccio o un pianto disperato, sta mostrando ciò che prova e aiutarlo a esprimerlo non basta per farlo stare meglio, lo so, ma sono convinto che, se non faremo questo primo passo, tutti i passi successivi saranno impossibili”.
Quindi, quando di fronte all’ennesimo capriccio di nostro figlio siamo tentati di sgridarlo – è la reazione più naturale e immediata – fermiamoci un attimo e proviamo ad ascoltarlo.
Celi suggerisce infatti che ascoltare oltre a stemperare, nell’immediatezza, i toni, ha un effetto terapeutico sul nostro piccolo interlocutore permettendogli di buttar fuori il problema e consentendo a noi di capire cos’è ce non va e aiutarlo.
Il segreto è ascoltare le emozioni che si agitano in loro e in noi, riconoscerle, accettarle, lasciarle uscire, prendere coscienza dei pensieri automatici che ci fanno reagire entrambi prima di pensare. E poi, con calma, trovare insieme una soluzione. Attenzione, non sarà un passeggiata, anzi. Sarà però il più costruttivo mai fatto, quello che ci lascerà il regalo più bello: una relazione migliore coni nostri figli.
Ricco di esempi, tanti consigli pratici, giochi e attività, il volume ha anche una vasta bibliografia.
Con uno stile semplice e diretto e il qualificato background dell’autore – ha un’esperienza pluridecennale – Le emozioni dei nostri figli è per certi versi un libro illuminante, indispensabile sia per i genitori con bambini piccoli sia per le coppie che cominciano a misurarsi con le tempeste emotive di figli adolescenti. Una curiosità: quando Celi scrive o fa lezione, più che alle teorie psicologiche, preferisce ispirarsi a quello che gli insegnano i suoi “pazientini”, i loro genitori e i loro insegnanti.
Rossella Montemurro