lunedì, 10 Febbraio 2025

È stato accolto favorevolmente dalla critica e dal pubblico, tanto da essere da settimane nella top ten dei libri più venduti in Italia, ed è diventato una serie Netflix – visibile sulla piattaforma Viki. L’esordio di Jin Yeong Kim, Le bugie sepolte nel mio giardino (Giunti, traduzione di Althea Volpe), è un sorprendente page turner che mette a confronto due donne tra loro molto diverse accomunate, in un certo senso, solo da un uomo.

In una zona lussuosa ma un po’ isolata, a 20 minuti da Seoul, vive in una villa splendida Ju-ran. Sembrerebbe non mancarle nulla: è di una bellezza patinata, come la sua vita. Un marito, Jae-ho – rinomato pediatra –, un figlio e ora una casa nuova, circondata da un prato magnifico e da una siepe che Jae-ho ha voluto per lei. Ma è proprio da quella siepe che da giorni arriva un cattivo odore, un qualcosa di nauseante che anche le amiche di Ju-ran non hanno potuto fare a meno di notare. Jae-ho l’ha rassicurata, è solo concime utilizzato per i fiori. Ju-ran non si dà pace, inizia a scavare, forse si tratta della carcassa di qualche animale…

In tutta un’altra area di Seoul, in un appartamento spartano, vive in affitto Sang-eun. È al quarto mese di gravidanza, continua a lavorare in un negozio di arredamento provando a nascondere il suo stato altrimenti la licenzierebbero. È sposata con Kim Yun-beom, rappresentante farmaceutico, un uomo manesco e arrogante. La telefonata della polizia che le comunica la morte del marito la fa piombare nella disperazione. Vedova, senza lavoro, con un bambino che sta per nascere e una casa da lasciare perché non può più permettersi di pagare l’affitto. Tra l’altro, alla madre hanno appena diagnostico un principio di demenza senile.

Kim Yun-beom, la notte prima di essere ucciso, era stato a pesca con Jae-ho ed è immediato, per Sang-eun, supporre che sia stato lui ad assassinarlo. E a Ju-ran le azioni insignificanti di quello che ha sempre considerato il compagno ideale cominciano ad apparirle improvvisamente sospette.

Le bugie sepolte nel mio giardino ha una scrittura cinematografica, un ritmo incalzante che si riflette nell’alternanza delle voci delle due donne. Come scriveva Tolstoj, “le famiglie felici si somigliano tutte, le famiglie infelici lo sono ognuna a suo modo”. E quelle di Sang-eun e Ju-ran infelici lo sono, malgrado le abissali differenze di status: l’ arroganza del lusso si scontra con la disperazione della povertà in questo romanzo con un’ambientazione alla Parasite.

L’autrice, Jin Yeong Kim, è laureata in cinema e ha vinto numerosi premi per i suoi cortometraggi. Grazie alla scrittura di sceneggiature, approda ai romanzi con un interesse per le storie originali.

Rossella Montemurro

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