giovedì, 25 Aprile 2024

 
Un terribile incidente d’auto, due amanti incastrati tra le lamiere. La donna ha pochi secondi per prendere una decisione: rimanere accanto all’uomo che sta morendo con le inevitabili ripercussioni nella sua vita privata, oppure scappare e tornare a casa dal marito e dalla figlia come se niente fosse. Per Dorrie, che ha sempre amato recitare, la scelta non sembra così difficile: una telefonata per chiamare i soccorsi e poi via, nella bufera, a riappropriarsi della pseudo tranquillità della famiglia.

Joe è morto sul colpo, lasciando sgomenti i due figli e la moglie Karen – su di lei, insieme al dolore del lutto si abbatte il dubbio di una doppia vita del marito. Presto, infatti, viene fuori che l’uomo non era da solo in macchina – Joe aveva stipulato un’assicurazione sulla vita, la beneficiaria è Karen ed è indispensabile indagare per capire se non ci sia sotto una truffa. Nel frattempo, mettendo ordine tra le cose di Joe, Karen scopre una foto del marito con un’altra donna.

L’altra donna (Piemme, traduzione di Cristina Verrienti) è il nuovo thriller psicologico di Susan Crawford che, appena un anno fa, si è imposta a critica e pubblico con La moglie bugiarda (Piemme) un esordio che ha conquistato le classifiche americane e internazionali.

Donne, tradimenti, segreti sono le costanti di entrambi i libri, caratteristiche che la Crawford amplifica con cura riuscendo a trasformare una trama che per altri versi sarebbe stata banale in un intrigo non facile da sbrogliare. A provocare la morte di Joe non è stato né un incidente né un suicidio. Con tutta probabilità si è trattato di un omicidio. Ad avvalorare questa ipotesi, la scoperta di alcune discrepanze nella gestione finanziaria dell’azienda che dirigeva. Mai sospettati, in realtà, sono un po’ tutti i protagonisti, ognuno con qualche ombra: il marito di Dorrie, alcolizzato, scostante, burbero; l’amico di Karen, una figura all’apparenza amabile ma con qualcosa di ambiguo; il socio di Joe, troppo interessato ad acquisire al più presto la sua quota…

Insomma, fino all’ultimo ogni personaggio è un potenziale omicida mentre le figure femminili si impongono a trecentosessanta gradi grazie alla forza descrittiva della Crawford: un crescendo di bugie e incognite che porta a un epilogo inaspettato.

L’autrice è nata in Florida e ha vissuto a New York e ad Atlanta, dove insegna scrittura creativa.
Rossella  Montemurro

 
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