La dottoressa Titti Laurentaci, medico fisiatra e direttrice dell’UOSD Percorsi Riabilitativi e Protesica ASM dell'ospedale "Madonna delle Grazie" di Matera, è la nuova presidente nazionale dell’Associazione Italiana Donne Medico – AIDM. Tra gli scopi dell'AIDM –...
E’ di stretta attualità il romanzo di Costanza Savini e Gianfranco Di Nino La stanza indaco (Edizioni Il Ciliegio): ispirato a una storia vera affronta le delicate questioni dell’umanizzazione delle cure e del fine vita.
Romeo è un giovane violinista affetto da una grave malattia, ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva di un grande ospedale. In questo luogo, da lui chiamata la “Stanza Indaco”, dal particolare colore dell’ambiente nella penombra notturna, Romeo percepisce sensazioni e significati che passano inosservati a medici e infermieri travolti dalla routine quotidiana, ma non a India, una giovane ricoverata, l’Io narrante che racconterà la storia di Romeo e del loro fugace, ma intenso amore. Impossibilitati a parlarsi a causa delle rispettive malattie, Romeo propone a India un codice di comunicazione, fatto di gesti corporei, braccia alzate, occhi alternativamente aperti o chiusi, così articolato da consentire loro di comunicare senza fiatare. Da un corpo indebolito, l’anima prende forza, e così Romeo riesce a vedere tutto ciò che lo circonda con occhi diversi; persino il fedele compagno della sua breve vita, il violino adagiato sul comodino accanto al letto, prende “voce”, e il legno con cui è stato fabbricato racconta dei boschi da cui proviene.
La stanza indaco è un intreccio di suggestioni che incantano, affascinano e seducono. Un racconto delicato che accompagna il lettore in una dimensione, quella del “fine vita”, con garbo e sensibilità, senza proclami o prese di posizione.
La stanza indaco è un intreccio di suggestioni che incantano, affascinano e seducono. Un racconto delicato che accompagna il lettore in una dimensione, quella del “fine vita”, con garbo e sensibilità, senza proclami o prese di posizione.
Costanza Savini, è nata a Bologna nel 1970. Terminati gli studi giuridici, si forma come counselor Biosistemico all’Istituto di Psicologia Somatorelazionale (IPSO) di Milano. Ha pubblicato libri di narrativa e alcuni testi per il teatro. In ambito letterario, significativi gli incontri con Giorgio Celli, con il quale ha scritto alcune raccolte di racconti e un romanzo, e Antonio Faeti e Enzo Rossi Roiss. In ambito psico-corporeo, Jerome Liss e Luciano Marchino.
Gianfranco Di Nino, già professore ordinario di Anestesiologia e Rianimazione presso l’Università di Bologna, direttore del reparto di Terapia Intensiva al Policlinico Sant’Orsola (Bologna), è autore di oltre trecento pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali.
Pubblicità
Pubblicità