martedì, 23 Aprile 2024

“Una brava assistente personale deve conoscere i gusti del proprio capo.  Che cosa lo appassiona? Quali sono i suoi interessi? Si aspetteranno che tu sappia queste cose senza dovertele dire. Si aspetteranno anche lealtà assoluta, ma penso che questo tu lo sappia già”.
Christine Butcher è la segretaria perfetta. Sacrificando la sua vita personale, da dieci anni è accanto a Mina Appleton, proprietaria dei supermercati Appleton’s, catena nota per aver valorizzato il commercio etico. Christine è insostituibile, sa davvero tutto di Mina, è lei che le stila un programma quotidiano, è lei che conosce perfettamente i suoi gusti, i suoi vizi, le sue debolezze. Le è accanto, e un po’ complice, anche quando decide di spodestare il padre alla guida dell’impero dei supermercati e prendere in mano le fila di un complesso e intricato gioco di affari e relazioni.
Ma Christine è davvero quello che sembra, è realmente così devota al suo capo? Sì, ha sacrificato la famiglia (il marito l’ha lasciata, la figlia ha preferito andare a vivere con il padre), il privato (lei vive per l’azienda, vive nell’ombra di Mina) per dare il meglio di sé. Eppure un dubbio si insinua, prepotente, in Mina. Un dubbio capace di mandare all’aria tutte le certezze, un campanello d’allarme insidioso…
Alterna brevi pagine su un presente scandito dai ricordi ripercorsi da ritagli di giornale su Mina e un passato di full immersion nel lavoro La segretaria (Piemme, traduzione di Rachele Salerno), il romanzo di Reneé Knight che, con La vita Perfetta (Piemme) ha venduto centomila copie.
Si intuisce che accadrà qualcosa che spezzerà l’(apparente) idillio tra Christine e Mina. Si comprende che Christine forse non è così ingenua e sottomessa e che Mina non ha preso nulla della correttezza del padre. A poco a poco le cose precipiteranno.
Inevitabile pensare alla dialettica servo-signore, il concetto hegeliano nel quale il ribaltamento dei ruoli permette un pericoloso cambio di prospettiva.
“(…) Io e Mina siamo entrambe del segno della Bilancia e quando penso a noi, penso a due piatti in equilibrio. O meglio, non proprio in equilibrio, la bilancia pendeva in genere leggermente a suo favore; ma, nei momenti di debolezza, il suo piatto scendeva di un po’, e allora diventavo io la più forte. Dubito che abbia mai fatto caso ai piccoli cambiamenti che avevo apportato per adattarmi a lei, ma una buona segretaria capisce quanto sia importante mantenere l’equilibrio nel rapporto con il proprio capo. Siamo dipendenti gli uni dagli altri, assistenti personali e datori di lavoro, rispondiamo alle reciproche esigenze. Per una segretaria è fondamentale rendersi necessaria”.
Sofisticato e molto ben costruito, l’atteso ritorno di Renée Knight, in anteprima mondiale in Italia, è un nuovo capolavoro di suspense, una storia magnifica sulla doppiezza dei rapporti, sulla lealtà e sull’ossessione.
La Knight, inglese, ha lavorato a lungo come documentarista per la BBC, prima di dedicarsi alla scrittura.

Rossella Montemurro
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