sabato, 20 Aprile 2024

“Avrei voluto portarti sulla luna, ma ho trovato posto solo al lago” segna l’esordio letterario dell’autrice genovese Anita, pubblicato con l’Editore Gruppo Albatros Il Filo.

Dalla sua penna ha preso vita una storia dalla grande carica emotiva in cui il lettore, come se fosse preso per mano dalla protagonista, compie al suo fianco un viaggio in un amore drammaticamente meraviglioso.

Anita, cosa significa che questo romanzo ha rappresentato una doppia nascita?

A livello personale sono riuscita a riappropriarmi di me stessa, ho dubitato molto sulla mia persona, su quello che volevo e potevo essere, inoltre la stessa rinascita la possiamo attribuire al romanzo medesimo, alla storia che accompagna i protagonisti in un viaggio intenso e pieno di emozioni.

Nel titolo accosti due elementi naturali: la luna e l’acqua. Ti sono particolarmente cari?

Con tutta sincerità no, tutto è nato dopo aver fatto visita alla città di Salò: una sera, passeggiando lungo la riva del lago, c’erano un piccolo pontile e una luna bellissima e gigante, che si rifletteva sull’intera distesa d’acqua, è stato così bello che non ho potuto non farne riferimento all’interno del libro.

I protagonisti Anita e Agostino sono uniti da un destino che li dividerà, forse invidioso di un sentimento così travolgente e peccaminoso da scatenare contro di loro la morte: una tragedia che però non li fermerà, continuando a sopravvivere a emozioni come rabbia, odio e paura. Potremmo affermare che i tuoi personaggi subiscono una evoluzione pagina dopo pagina, come in un romanzo di formazione?

Direi di sì, Anita e Agostino affrontano sentimenti che non avevano provato o, comunque, tutte le loro emozioni sono estremizzate dal dolore e dal poco tempo che hanno a disposizione.

Quali tratti caratteriali o fisici li fanno innamorare l’uno dell’altro?

Anita è affascinata dalla spontaneità e leggerezza di Agostino e, viceversa, Agostino è incuriosito dal lato riflessivo e sfuggente di Anita.

Per la parte della malattia che li colpisce e gli screening di routine effettuati prima del trapianto, come ti sei documentata?

Mi sono di certo documentata, ma ho preferito non entrare nei particolari, sono argomenti molto delicati dai quali ho voluto tenere un certo distacco.

Secondo te, infine, l’amore è per sempre tanto da beffarsi della morte?

L’amore può essere per sempre, può portarsi via una piccola parte di te, possiamo essere innamorati dell’amore stesso, speriamo di trovare un unico amore della nostra vita, ma capita di averne altri.

L’importante è innamorarsi, provare il solletico alla pancia, arrossire pensando a chi amiamo e vivere ogni istante di quel momento, che sia per sempre o per poche ore.

Francesca Ghezzani

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