giovedì, 25 Aprile 2024

La ragazza nel parco (Piemme) è stato un bestseller, La ragazza che hai sposato (Piemme, traduzione di Rachele Salerno) ha tutti i requisiti per replicare il successo del precedente thriller di Alafair Burke: segreti, suspense e verità sospese che trapelano a poco a poco. I segreti sono quelli di una coppia in apparenza molto affiatata, in realtà piuttosto sbilanciata: Angela è una ragazza madre, Jason è un professore di Economia della New York University, corteggiatissimo e con una brillante carriera davanti a sé. Il loro matrimonio sembra il coronamento di una splendida storia d’amore che rifugge pregiudizi e stereotipi – tant’è che Jason non ha avuto problemi a crescere come suo il figlio di Angela. Entrambi, però, non sono sinceri.
La suspense è tutta nel passato di Angela e nel presente di Jason accusato da due donne (tra cui una studentessa) di averle molestate.
Le  verità sospese sono quelle con cui deve fare i conti Angela: aprire gli occhi e credere alla tenace poliziotta che sta indagando sul caso o fidarsi sull’aggressiva, avvocatessa scelta da Jason, convinta dell’innocenza del suo cliente?
Alafair Burke è particolarmente abile ad accompagnare il lettore nel cuore del dilemma di Angela: se lei accettasse di guardare la realtà rischierebbe che il suo segreto sia improvvisamente svelato a causa del clamore mediatico che sta suscitando la vicenda. È proprio su questo non detto che si regge la vita attuale della donna, il suo tenore altissimo, i suoi privilegi – in primis un padre facoltoso per il figlio. Se il passato irrompesse proprio adesso, quella vita dorata e invidiata andrebbe in pezzi.
La ragazza che hai sposato ha un ritmo incalzante che va di pari passo con la trama. Impossibile avere la certezza dei rispettivi torti e ragioni, fino all’ultima pagina.
Un altro thriller riuscito – già bestseller del New York Times – quello di Alafair Burke, avvocato penalista con una grande esperienza di processi. I suoi romanzi, sia crime che thriller psicologici elogiati da autori come Michael Connelly e Dennis Lehane.
Rossella Montemurro
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