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La prima volta

Ed eccoci qua, ancora una volta, zitti zitti, a fornire piccoli spunti di riflessione per cercare di rendere migliore l’animo umano…

Chi, leggendo il titolo, non ha pensato alla prima volta in cui ha sperimentato le delizie della carne? Credo pochi.
E quanti di noi ricordano con emozione e, perché no, con un pizzico di malinconica nostalgia la nostra prima volta? Credo tutti.
Proprio per questa ragione mi sovviene forte dallo stomaco, da quel punto proprio sopra l’ombelico, pensare che forse la prima volta è una convenzione, un modo per esorcizzare lo scorrere inesorabile del tempo; ma in qualche modo tocca alzare muri di difesa, arginare l’ineluttabile, e allora troviamo una via, troviamo un modo per esorcizzare.

Un’idea allora nasce e sale dallo stesso punto di prima (lo stomaco che pensa sopra l’ombelico): la prima volta non è una sola; ci sono tante prime volte. E penso al primo sorso di birra in una calda sera d’estate, e penso al primo dentino di mio figlio, e penso al primo esame all’università, e penso al primo gol segnato a calcetto con gli amici, alla prima volta in cui sono andato allo stadio, e penso alla prima volta in cui ho guidato la macchina e potrei continuare all’infinito…

Infinito… Giusto!!! E’ l’unica cosa che può reggere il confronto con il tempo: l’infinito. cosa abbiamo che più si avvicina a questo infinito? Abbiamo la sfacciata ingenuità dei bambini, che crescono pensando che nulla potrà mai accadere perchè hanno tempo davanti a loro. Intanto il tempo fugge e più cresciamo più ci rendiamo conto di quanto ci sfugga… Tratteniamolo! ma come? Semplice: rimaniamo bambini e cerchiamo qualcuno con cui giocare per conservare entusiasmo, purezza, gioia, e persino la prima volta, in modo da essere consapevoli di tutte le prime volte.

Inizio scrivendo “la prima volta” e scopro che la prima volta non è una ma ci sono “le prime volte” e invito tutti a godere di tutte le prime volte.

Valete!

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