giovedì, 25 Aprile 2024

C’è
anche il supporto per le situazioni di crisi umanitaria tra i compiti di
Sentinel-1, la missione spaziale dell’Agenzia Spaziale Europea inserita all’interno
del programma Copernicus i cui dati sono raccolti da diverse stazioni
terrestri, tra cui quella italiana di Matera dell’Istituto nazionale di
Radioastronomia.

Sentinel
1 è “intervenuto” in una delle ultime situazioni di crisi umanitarie, l’esodo
dei Rohingya, 700mila musulmani in fuga dalle atrocità commesse dai militari
del Myanmar verso il vicino Bangladesh.

Anche
prima della crisi il Bangladesh ospitava oltre 200mila Rohingya dal Myanmar,
per un Paese che già sta lottando per far fronte a sfide proprie, questo si è
trasformato in un’enorme tragedia umanitaria. Alla disperata ricerca di
soluzioni, il governo del Bangladesh ha riproposto un piano che aveva già
scatenato forti diatribe, infatti si era previsto come sito per il
trasferimento dei Rohingya un’isola che però i dati di Sentinel-1 hanno
dimostrato essere inadeguata per ospitare i rifugiati. Thengar Char, questo il
nome del sito, è una delle numerose isole disabitate e instabili nel Golfo del
Bengala.

L’area
è particolarmente incline ai cicloni, con zone costiere e isole a più alto
rischio. Alcune isole vicine hanno una portata di marea di 6 metri, il che
significa che sono a rischio di essere completamente sommerse.
Indipendentemente dai cicloni, la regione è spesso sommersa da forti piogge
durante il monsone dell’Asia meridionale, che dura da giugno a ottobre. Le
informazioni provenienti dai satelliti vengono spesso utilizzate durante le
crisi umanitarie per mappare, ad esempio, l’estensione dei campi e altri
insediamenti temporanei.

In
questo caso, tuttavia, i servizi basati sull’osservazione della Terra per le
esigenze dinamiche di informazione nel progetto di azione umanitaria hanno
utilizzato i dati della missione radar Copernicus Sentinel-1 per mostrare
esattamente quanto è precario Thengar Car.

Andreas
Braun, dell’Università tedesca di Tubinga, ha dichiarato: “Oltre a utilizzare i
dati di Sentinel-1, abbiamo anche utilizzato i dati dei vecchi satelliti ERS ed
Envisat dell’ESA per capire come è cambiata la dimensione dell’isola dal 1991.
Si è scoperto come questo insieme di isole è stato lì solo dal 2009 e si formò
dal limo che veniva lavato dall’Himalaya nel Golfo del Bengala”.

“Abbiamo
calcolato- ha continuato- le dimensioni dell’isola. Da quando Sentinel-1 è
entrato in attività nel 2014 l’isola, che è attualmente di circa 60 chilometri
quadrati, è stata inondata più volte e nel peggiore dei casi, l’area
territoriale è stata ridotta a 39 chilometri quadrati”.
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