venerdì, 29 Marzo 2024

Tricarico, riqualificazione dell’area “Borgo Saraceno”. L’architetto Trabace, progettista: “Rigenerare non vuol dire solo ricostruire le parti di un organismo, ma anche riattivarle in modo che si possano reintegrare nei suoi meccanismi meglio di prima”

Sono terminati i lavori, nel Comune di Tricarico, per la riqualificazione urbana e realizzazione di alloggi da destinare ad edilizia residenziale pubblica nell’area “Borgo Saraceno”. Progettista dell’intervento l’architetto Giuseppe Trabace, capogruppo RTP e direttore...

Fin dalle prime pagine si precipita in un vortice. Inizia tutto come un gioco innocente tra due gemelle – scambiarsi i vestiti per interpretare ciascuna il proprio doppio, il proprio contrario. Helen è la sorella dominante, la più amata dalla madre, la leader. Ellie è quella più timida, la bambina che soccombe, la figlia un po’ problematica. Quello scambio di vestiti, quelle acconciature diverse (è così che la mamma le distingue, da una treccina e da un paio di codini), da un gioco innocente diventano per Helen un incubo: perché nel momento in cui Ellie si cala senza indugi nei panni della gemella perfetta, non ha più voglia di indossare quegli abiti slabbrati e riprendersi quella vita tutto sommato difficile.
La gemella sbagliata (Piemme, traduzione di Rachele Salerno) di Ann Morgan procede lungo un doppio binario: c’è la Helen autentica che racconta la vicenda in prima persona, così come accade, nel passato e c’è sempre lei, da adulta, che combatte con i demoni del disturbo bipolare. 
La (ex) Helen bambina, attuale Ellie, appena si accorge di non riuscire a riappropriarsi della sua identità, cade in una crisi profonda che si esplicita negli atteggiamenti che avrebbe assunto la vera Ellie: indisponente, aggressiva, refrattaria a qualsiasi tipo di regola. Atteggiamenti che, giorno dopo giorno, vengono esasperati – inizia a fare uso di alcol e droga. Inevitabile, quindi, l’essere emarginata e additata come ragazzina problematica al contrario della Ellie autentica che, invece, si è immedesimata fin troppo bene nei panni della gemella perfetta.
Helen tenta disperatamente di riprendersi la propria vita, nonostante si comporti da disadattata: si rivolge alle amiche e alla madre – una figura chiave del thriller, ma il lettore se ne accorgerà alla fine -, prova a spiegare, a giustificarsi e ogni volta sembra che chi ha di fronte abbia finalmente compreso il suo personalissimo dramma ma ogni volta – proprio quando sembra che per lei ci sia una via d’uscita – è destinata a ripiombare in quell’identità sbagliata. Fino alla prospettiva di uccidere la sorella per riprendersi se stessa.
“(…) Di notte, però, se non riesci a dormire, a volte ti alzi e la osservi, distesa tranquilla lì dove un tempo c’era il tuo letto. La luna splende tra le tende discoste, illuminando il cuscino e le ciocche di capelli un tempo crespi, che adesso sono diventati di seta grazie a una schiera di spray e mousse allineati sul davanzale del bagno. La guardi dormire pacifica, con la sua vita perfetta, la vita che tu avresti dovuto avere, piena di premi e spettacoli, inviti al cinema, ai pigiama party e alle feste, e bruci di rabbia. Allunghi una mano e segui il contorno della sua guancia soffice, immaginando cosa succederebbe se un rasoio la tagliasse e ne uscisse un fiotto di sangue. 
Altre volte ti senti formicolare le dita dal desiderio di afferrarle la gola e stringere. Riesci a figurarti ogni dettaglio: il momento in cui si sveglia di soprassalto, il misto di sorpresa e consapevolezza nei suoi occhi, un attimo prima che la sua espressione si congeli per sempre, come un’immagine messa in pausa sullo schermo della televisione. Non pensi mai a cosa succederebbe dopo, esiste solo l’istante della liberazione: pura energia bianca, come la fiamma di magnesio che spunta dal becco di Bunsen in laboratorio”.
E mentre vengono fuori un bel po’ di segreti che riguardano la famiglia delle gemelle, ritroviamo Helen adulta con una vita a brandelli ed Ellie una famosa star della tv – anche se, forse, il prezzo che ha dovuto pagare è stato molto alto…
Ann Morgan è definita una delle voci più sorprendenti del thriller psicologico. La gemella sbagliata lascia senza fiato, ha colto di sorpresa critica e pubblico, è stato tra i thriller più premiati dell’anno in Inghilterra ed è in corso di traduzione in tutto il mondo.
La Morgan vive a Londra, dove collabora a giornali come il “Guardian”, l'”Independent” e il “Financial Times” in qualità di freelance. Dopo il successo del blog in cui si riprometteva di leggere nel corso del 2012 un libro per ogni paese del mondo (ayearofreadingtheworld.com), ha pubblicato nel 2015 il suo primo libro, intitolato appunto Reading the World: Confessions of a Literary Explorer. La gemella sbagliata è il suo straordinario esordio nella narrativa.
Rossella Montemurro
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