Lo sfondo della Storia d'Italia ripercorsa dalla Seconda Guerra Mondiale fino alla Liberazione in una vicenda familiare, privata, raccontata per la prima volta a un ragazzino, l'io narrante, in un improbabile viaggio a bordo di un carro funebre. Io ti porterei...
Le Radici, l’identità e la storia, la Valle del Sauro crocevia di identità italica e di impegno unitario: è il tema della giornata di studi che si terrà martedì 8 novembre 2022, organizzata dal Circolo La Scaletta, con la collaborazione dell’Università della Basilicata, della Deputazione di storia patria e dei Comuni di Guardia Perticara e Corleto Perticara, con il contributo della JV Tempa Rossa (costituita da TotalEnergies EP Italia, Shell E&P Italia e Mitsui E&P Italia B) e con il patrocinio della Regione Basilicata e della Provincia di Potenza.
L’iniziativa si articolerà in due momenti di approfondimento scientifico su specifiche tematiche.
Alle ore 10 nella sala comunale di Guardia Perticara si svolgerà il convegno dal titolo: “Le radici di un’identità multiforme. Il paesaggio archeologico tra antichità e medioevo”.
Nel pomeriggio alle ore 16, in Piazzetta del Risorgimento Lucano a Corleto Perticara, si dibatterà sul tema: “Corleto Perticara e il suo territorio nella Basilicata del Risorgimento italiano”.
“Ci sono personaggi e avvenimenti della storia – spiega il presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi – che hanno avuto come punto di origine la Lucania. Fatti e persone dimenticati che sarebbe opportuno invece ricordare per riportare alla luce la centralità di un territorio che è stato epicentro di un protagonismo che ha indirizzato gli eventi della storia italiana. Ed è quello che abbiamo voluto fare organizzando questa iniziativa.
E’ il caso di Italo, principe degli Enotri, popolo insediato nell’antica Lucania. A lui si deve il nome Italia.
In pochi ricordano, poi, che Corleto Perticara fu la prima città peninsulare italiana che il 16 agosto 1860 proclamò ufficialmente l’Unità d’Italia in una manifestazione popolare e religiosa tenuta in Piazza Del Fosso, poi ridenominata Piazza del Plebiscito. Da Corleto Perticara partì una milizia formata da quasi 800 uomini al comando del Colonnello Boldoni che occupò la città di Potenza il 18 agosto successivo e dove fu proclamato il nuovo governo voluto da Giuseppe Garibaldi. Abbiamo voluto tracciare un filo di collegamento tra questi fatti e queste persone per provare ad articolare un percorso di valorizzazione scientifico-culturale del territorio lucano e lo abbiamo fatto con gli studiosi e i ricercatori dell’Unibas e della Deputazione di Storia Patria”.
“Il territorio dell’alta valle del Sauro, affluente dell’Agri – sottolinea Francesca Sogliani, docente di archeologia cristiana e medievale dell’Unibas – ha permesso, già dal VI millennio a.C., l’instaurarsi di forme abitative più o meno stabili, diversificate nel tempo.
A partire dall’età del Bronzo e seguendo la linea del tempo, le fonti di natura storica e archeologica ci aiutano a delineare l’evoluzione di uno dei più importanti popoli italici del meridione: gli Enotri, genti dislocate in un’areale compreso tra Poseidonia sul Tirreno e Metaponto sullo Jonio, la cui provenienza originaria era però ubicata nel Peloponneso. Tra i ritrovamenti archeologici avvenuti nel comprensorio, di grande rilievo è certamente la scoperta della necropoli enotria di Guardia Perticara. La ricca documentazione archeologica da Corleto Perticara, Guardia Perticara ad Aliano ha consentito di delineare lo sviluppo di queste comunità tra IX e V secolo a.C. e fino al loro processo di ellenizzazione. In età lucana e nel periodo della romanizzazione della regione, grazie ai dati della ricerca archeologica e delle attività di tutela della Soprintendenza, altrettanto cospicui sono i dati relativi alla configurazione dei territori che ricadono negli attuali Comuni di Guardia Perticara e Corleto Perticara. Il racconto insediativo di questo vasto comprensorio, caratterizzato da valli fluviali e da alture boschive, continua nei secoli compresi tra la tarda antichità e il Medioevo, quindi tra il VI e il XIV secolo d.C.”.
“Le rilevanti risultanze scientifiche di ormai oltre un trentennio di accurati percorsi di ricerca sull’Italia del Risorgimento – evidenzia Antonio Lerra, presidente della Deputazione di storia patria della Basilicata – vanno sempre più robustamente evidenziando il fondamentale ruolo svolto dal patriottismo meridionale, nell’articolazione delle sue espressioni, in progetti e azioni di cultura politica sul campo, nel corso del lungo ed articolato cammino verso l’Unità d’Italia.
Fondamentale, in tale contesto, risulta essere stato l’apporto delle reti patriottiche basilicatesi dallo snodo del 1799 rivoluzionario e repubblicano alla rivoluzione costituzionale del 1820-21, alla “primavera dei popoli” del 1848-49, alla insurrezione” dell’agosto 1860, che ebbe in Corleto Perticara ed il suo territorio un iniziale baricentro propulsivo ed organizzativo, in attivo raccordo tra il Comitato patriottico operante a Napoli e il Comitato Insurrezionale costituito a Corleto il 21 giugno del 1860. Di particolare rilievo il ruolo svolto (nel corso di tale snodo) da Carmine Senise, Giacinto Albini, Nicola Mignogna, Camillo Boldoni e dall’allora giovane studente universitario Pietro Lacava. I contributi che arriveranno dalla giornata di studio saranno raccolti in una specifica pubblicazione”.