sabato, 20 Aprile 2024

Domani, sabato 26 agosto, Altrimedia Edizioni, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Valsinni, della Pro Loco e del Parco letterario “Isabella Morra”, alle ore 18.30 presenta il volume “Isabella Morra alla corte dei Sanseverino” di Pasquale Montesano, (prefazione a cura di Raffaele Nigro) presso la Sala eventi “Ninì Truncellito” a Valsinni.
Intervengono: Gennaro Olivieri, Presidente della Pro Loco e del Parco ” Isabella Morra”; Gaetano Celano, Sindaco del Comune di Valsinni; Raffaele Nigro, Giornalista e scrittore; il Professore Antonello Savaglio, Deputazione Storia Patria per la Calabria; Vito De Filippo,  Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca; Pasquale Montesano, Autore e Vito Epifania, Editore. Nel corso della serata l’attore Erminio Truncellito leggerà alcuni brani del libro  e a fine manifestazione il musicista Livio Truncellito eseguirà l’inno del Parco letterario.
Sulla tragica vicenda umana di Isabella Morra, la poetessa del ‘500 dell’antica Favale, oggi Valsinni, in Basilicata, si è scritto molto, ma spesso con opere non suffragate da concreti riscontri storici. Con Isabella Morra alla corte dei Sanseverino, Altrimedia Edizioni, Matera, 2017, Pasquale Montesano, giornalista e scrittore, che già in passato si era interessato della Morra pubblicando un inedito carteggio tra Benedetto Croce e Domenico Guarino, il medico di Valsinni che ospitò nel 1928  l’illustre letterato nel paese dove visse e morì la poetessa, è ritornato sull’argomento, con una trattazione ampia e ricca di notizie e di documenti inediti, frutto di ricerche in archivi privati e pubblici in Italia e in Francia, dove i Morra, autori della strage, si erano rifugiati, raggiungendo il padre Giovan Michele Morra ed il fratello Scipione, da tempo alla corte di Francesco I. Da una rilettura attenta, poi, della storia della famiglia Morra, scritta dal nipote di Isabella, Marco Antonio, Montesano ha fatto emergere una serie di imprecisioni, reticenze ed omissioni da parte dello storico, il cui intento era stato soprattutto quello di salvaguardare in ogni modo l’onorabilità del casato. Dalla visione di alcuni fascicoli, poi, si sono potute stabilire datazioni storiche precise di vari episodi, evitando supposizioni e interpretazioni di diversa natura. Tali documenti hanno consentito di apportare qualche ulteriore novità sul paese, sul vissuto e sulla figura di Isabella Morra, appena accennata nella storia della sua famiglia, oscurata dai suoi stretti parenti in Italia e in Francia, valorizzata da molti studiosi e critici letterari, riproposta sovente in superficiali e improvvidi rifacimenti, ma sempre rappresentata nella sua prigionia umana ed esistenziale, tra le tetre mura del castello di Favale. Ma così non fu, non tutto corrisponde alla realtà.

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