venerdì, 29 Marzo 2024

“Tradurre la musicalità delle Cantiche della Divina Commedia dantesca in libere forme di arte visiva, che mostrino una relazione con la scrittura del sommo poeta e che si trasformino in pagine scritte da artisti in dialogo con Dante Alighieri”: questo è l’obiettivo de IL SEGNO DEI CANTI, una esposizione internazionale d’arte che sarà inaugurata VENERDI 29 OTTOBRE 2021 alle ore 17.00 e che sarà ospitata, sino al 12 novembre 2021, negli spazi del prestigioso Istituto Pantheon Design & Technology di Roma.

Ideato e curato da Fabio Massimo Caruso con la supervisione e il coordinamento di Stefano Donati e di Arkadiusz Sędek, questo progetto artistico nasce nel settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri e coinvolge 12 artisti italiani e internazionali: dopo essere stato ospitato negli spazi della Bipielle Arte di Lodi, IL SEGNO DEI CANTI giunge a Roma, seconda e fondamentale tappa di un percorso che si snoderà in Italia e all’estero e che trae ispirazione dalla Divina Commedia dantesca.

“IL SEGNO DEI CANTI è un’idea sbocciata da un personale ‘libro di bordo’ che raccoglie storie, incontri, sequenze, viaggi, esposizioni in un percorso artistico personale che si estende per decenni, raccontando esperienze attraversate sempre dall’emozione creativa. Proprio quest’ultima, che ha sempre contraddistinto il mio cammino, ha generato idee e proposte per l’arte. – spiega Fabio Massimo Caruso, direttore artistico dell’esposizione – Da un’idea nata intorno al tema della ‘Trascrizione’, ricerca a cui mi sto dedicando da anni (ovvero la relazione tra la comunicazione culturale, la comunicazione sociale e la pittura) è nato il progetto de IL SEGNO DEI CANTI, al quale sono stati chiamati a partecipare artisti nazionali ed internazionali”.

L’incontro tra Fabio Massimo Caruso e Stefano Donati ha fatto il resto: i due avevano già collaborato a eventi espositivi tenutisi al Museo delle Scuderie Aldobrandini di Frascati (Roma) e alla Biblioteca Angelica / Galleria Angelica di Roma. “Fin dai primi confronti con Caruso, si è percepito che IL SEGNO DEI CANTI sarebbe stato un progetto artistico ambizioso” commenta Stefano Donati, docente dell’Istituto Pantheon Design & Technology di Roma e supervisore/coordinatore del progetto: “La celebrazione di Dante ci ha offerto la possibilità di affrontare il tema con un approccio transdisciplinare e multi-culturale. Non è stata una sorpresa, ma ci ha fatto indubbiamente piacere constatare il grande interesse da parte di istituzioni e artisti stranieri nei confronti dell’opera dantesca e di quanto il suo messaggio sia di ispirazione per la contemporaneità. Dopo la prima tappa a Lodi, abbiamo ricevuto numerose sollecitazioni ad arricchire ulteriormente con altre tappe il palinsesto già previsto. Stiamo quindi lavorando per valutarne la fattibilità, confidando quindi di continuare il nostro viaggio con Dante anche nel 2022”.

Il messaggio che è al centro di questa esposizione internazionale è stato raccolto immediatamente dall’Istituto Pantheon Design & Technology di Roma, come ha ricordato il suo Presidente, Giulio Guidi: “Riteniamo che un’Università debba rendersi attiva sul territorio producendo valore anche fuori dalle aule. In questo senso, ci siamo resi fin da subito parte attiva nell’organizzazione della rassegna consentendo ai nostri studenti di diventarne protagonisti non soltanto sotto l’aspetto artistico, ma partecipando a tutte le fasi logistiche e organizzative di un evento così complesso. La valenza di una tale esperienza sotto l’aspetto formativo e artistico arricchirà certamente il bagaglio culturale degli studenti coinvolti”.

L’Istituto Pantheon ha immediatamente raccolto il messaggio de IL SEGNO DEI CANTI, progetto a cui hanno partecipato alcuni studenti dell’Istituto stesso e il docente di Fotografia Federico Scarchilli. “Il ‘fantastico contagio’ – come lo definisce lo stesso Caruso – si è poi diffuso a Lodi, prima sede espositiva della mostra, e infine in Polonia, grazie al coinvolgimento dell’artista e docente di fotografia Arkadiusz Sędek dell’Università di Kielce, che a sua volta ha coinvolto la studentessa Klaudia Luiza Wieczorek e che ha invitato a partecipare altri due docenti dell’Università polacca di Tarnów, Agnieszka Bartak-Lisikiewicz e Ewa Bujak”.

Grazie a questo ‘ponte di dialogo’ tra l’Italia e la Polonia, la mostra approderà presto alla GALERIA SZTUKI WSPÓŁCZESNEJ ORANŻERIA DOM ŚRODOWISK TWÓRCZYCH di Kielce, in Polonia: “IL SEGNO DEI CANTI è per me un progetto che va al di là delle frontiere, grazie ai valori e alle componenti che lo contraddistinguono. – commenta il professor Sędek – L’ideazione culturale si avvale di artisti maturi e giovani di diversa nazionalità, che sono soliti lavorare con varie tecniche espressive. All’evento partecipano alcune Accademie d’Arte europee: in un tale crogiolo si è creato un mix artistico esplosivo, che presenta in modo originale le idee del grande Dante Alighieri, attuale in ogni epoca e latitudine. Ciò che è più bello in tale progetto è il senso di comunione che nasce tra creatori, istituzioni educative e culturali, che si lasciano alle spalle confini e muri”.

IL SEGNO DEI CANTI si è progressivamente trasformato in una “occasione di sviluppo artistico, umano e professionale. – commenta il docente Federico Scarchilli, che ha curato la supervisione artistica degli studenti –L’aspetto multi-culturale della mostra contribuisce a rafforzare la rete sociale dei partecipanti, dando loro modo di scambiare nuove idee e creare legami. Infine, è importante sottolineare che in questa esposizione sono presenti artisti di tutte l’età: studenti, emergenti e professionisti, in un incontro di diversità, bellezza e cultura che fa dell’arte il proprio punto di forza”.

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