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Il prof. Incampo e il pellegrinaggio al Santuario di Lourdes: “Quando la fede ci fa acquistare serenità nella vita nonostante le difficoltà”

Sono stato in pellegrinaggio al Santuario di Lourdes due volte: una volta con mia moglie e una seconda volta col mio Vescovo.

Il Santuario è un complesso religioso, all’interno del quale viene venerata Nostra Signora di Lourdes, che apparve nella grotta di Massabielle a Bernadette Soubirous nel 1858.

Immediatamente dopo la conclusione delle apparizioni dell’Immacolata Concezione a Bernadette Soubirous, il parroco di Lourdes decise di acquistare l’area della grotta di Massabielle, dove si era verificato il fenomeno, per erigere una chiesa in onore della Vergine Maria.

Il primo passo che venne compiuto fu però quello di porre una statua di Maria nella nicchia delle apparizioni: questa fu realizzata dallo scultore JosephHugues Fabisch e consacrata, dopo una solenne processione, il 4 agosto 1864.

Il luogo centrale del Santuario è la grotta di Massabielle dove nel 1858 si sono verificate le apparizioni. Si tratta di una piccola cavità, adornata con un semplice altare in pietra: in una nicchia nella roccia è posta la statua raffigurante l’Immacolata Concezione sotto la quale un grosso candelabro permette di tenere accese numerose candele portate in dono dai pellegrini.

All’interno della grotta si scorge, protetta da una lastra di vetro, la sorgente scoperta da Bernadette su indicazione della Vergine.

Di fronte alla grotta, al di là del fiume, si apre la prateria: in questo luogo, con un altare coperto da una tenda, si svolgono celebrazioni all’aperto come la celebrazione eucaristica e la Via Crucis degli ammalati.

Ecco, è proprio della Via Crucis che vorrei parlarvi.

Ricordo benissimo che, mentre stavo salendo la collina della Via Crucis –naturalmente fermandoci ad ogni stazione – vidi in fondo alla fila una giovane con il suo bambino disabile in braccio.

Il bambino non poteva avere più di due o tre anni.

Poteva camminare sicuramente da solo ma voleva stare in braccio alla sua mamma.

Notavo la fatica della mamma.

La strada era ancora lunga, il bambino diventava sempre più pesante per la donna.

Con molta discrezione mi avvicinai alla signora e con un filo di voce le dissi: “Signora, vuole che prendo un po’ io il bambino in braccio?”

Mi rispose con un sorriso così dolce che non sarei capace di spiegarlo a nessuno: “Questa croce Dio l’ha data a me e voglio portarla io”.

Vi confesserò che in quel momento ho capito veramente cosa vogliono dire le parole di Gesù: “Chi vuole seguirmi rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”. (Matteo 16,24)

Certamente quel bambino sarà la sua croce per tutta la vita: ma lei ha già fatto l’atto di accettazione, l’atto di fede.

Ecco la fede è la sola risposta che Dio ci manda nella vita.

La fede ci fa acquistare serenità nella vita, gioia di vivere, nonostante le difficoltà, nonostante le croci che dobbiamo portare.

Nicola Incampo

Responsabile della CEB per l’IRC e per la pastorale scolastica

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