giovedì, 25 Aprile 2024

“Esiste un genere di ateismo largamente diffuso, che io conosco bene, perché era il mio: l’ateismo stupido”.

Quest’affermazione è di André Frossard.

Oggi vorrei parlarvi di questo giornalista e scrittore francese.

Con fine ironia, lui stesso osserva: “In casa nostra non si sfiorava neanche per sbaglio l’argomento religione”.

André Frossard nasce in Francia il 14 gennaio 1915, cresce in una famiglia di atei perfetti che non si limita a negare l’esistenza di Dio, ma proprio non si pone il problema.

La sera dell’8 luglio 1935, mentre passeggia insieme ad un amico, questi entra in una chiesa per pregare e André lo aspetta fuori.

Incuriosito entra in chiesa: vede cose nuove: un altare con il Santissimo Sacramento esposto tra fiori e candele e alcune persone che pregano.

Mentre osserva tutto questo, sente una voce sussurrare dentro di sé: “C’è un’altra vita, c’è un altro mondo”.

Una conversione improvvisa che gli fa dire: “Dio esiste. E io l’ho incontrato!”.

È bello evidenzia come André risvegliatosi del sonno dell’ateismo riceve il battesimo e diventa un cristiano convinto.

La storia ci dice che suo padre lo viene a sapere e gli vieta di parlarne alla mamma e alla sorella, le quali invece, grazie ad André si convertono alla fede cristiana.

E’ straordinario quando André parla del suo incontro con Dio: “L’ho incontrato per combinazione – dovrei proprio dire: per caso, se il caso avesse qualcosa a che fare con questa sorta di avventura – ; l’ho incontrato con sbalordimento di chi, girato il solito angolo della solita strada di Parigi, si vedesse avanti agli occhi, invece della piazza e dell’incrocio di tutti i giorni, un mare inaspettato che si estende all’infinito, lambendo con le onde i muri delle case.

Un momento di stupore che dura ancora.

Non mi sono mai abituato all’esistenza di Dio”.

È bellissimo!

Vengono pure a voi i brividi?

Fino agli ultimi giorni della sua vita, il giornalista e scrittore André Frossard non fa altro che ripetere: “Dio esiste, io lo devo dire; se Cristo è il Figlio di Dio, io lo devo gridare; se la Vita Eterna c’è, io lo devo predicare.”

Nicola Incampo

Responsabile dell’IRC e della Pastorale Scolastica della Conferenza Episcopale di Basilicata

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