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Il prof. Incampo: “A volte l’uso rigoroso e indiscriminato di un diritto o l’applicazione rigida di una norma può diventare un’ingiustizia”

Ho lavorato per una decina d’anni in una fabbrica petrolchimica e ricordo che un mio grandissimo amico, a proposito del caposquadra diceva: “Al cafone dagli l’impiego e ti dimostrerà chi è veramente”

Questa ricordo mi è ritornato in mente l’altro giorno ho rivisto su YouTube il film “Il Vigile”.

Tutti ricorderete la trama.

Nella città di Viterbo, il disoccupato Otello Celletti riesce a farsi assumere come vigile motociclista del comune, grazie ad un caso fortuito (suo figlio ha salvato dall’annegamento il figlio di un assessore comunale) e alla sua ossessiva insistenza col sindaco.

Il destino riserva però ad Otello una grande quanto inaspettata occasione: un giorno è chiamato a soccorrere una speciale automobilista in panne, nientemeno che la famosa attrice Sylva Koscina.

Otello si precipita in aiuto dell’attrice e non si fa sfuggire l’opportunità di flirtare con lei, tanto da condonarle la contravvenzione per mancato possesso della patente e dei documenti di circolazione. L’attrice parla poi dell’episodio in televisione durante una puntata de Il Musichiere, suscitando le ire del sindaco che, dopo essere stato chiamato dal prefetto, decide di rimproverare Otello per non aver fatto il proprio dovere.

Al processo Otello è però costretto a fare marcia indietro e a ritrattare tutto, perché minacciato dal sindaco e dalla sua giunta di rendere pubbliche le magagne della sua famiglia.

Otello, reintegrato come vigile, adesso ha imparato quando essere inflessibile e quando è meglio lasciar correre: un giorno vede di nuovo sfrecciare velocissima la macchina del sindaco e si guarda bene dal fermarla mentre si dirige verso la famosa “curva della morte”. Pochi secondi dopo la macchina finisce fuori strada in un burrone: il sindaco ferito viene soccorso e trasportato in ambulanza, scortato da Otello che gli fa strada in motocicletta.

Nel libro “Zio Santo” di Enzo Carbone – Altrimedia Edizioni – un vigile del suo paese, che poi è anche il mio paese, lo presenta così: “Sei un pastore. Hai guardato le pecore fino a ieri. Da quando ti mettesti a predicar sulla piazza ed a occupar le terre dei ricchi, ti hanno messo quel berrettaccio in testa e la pistola sulla pancia …. “.

Quante volte questi personaggi pensano di essere la legge?

Cicerone diceva che “il sommo diritto è somma ingiustizia”.

Aforisma giuridico con cui si vuol dire che l’uso rigoroso e indiscriminato di un diritto o l’applicazione rigida di una norma può diventare un’ingiustizia.

Nicola Incampo

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